Ruba un paio di scarpe e costringe un’automobilista ad aiutarlo nella fuga: fermato con il taser (ma è già libero)

Tavernerio Un tentativo di furto andato male. Il giovane è persino salito nell’auto di una giovane per fuggire. I carabinieri del Radiomobile hanno dovuto usare la pistola elettrica: l’arresto, il patteggiamento e la libertà

Per cercare di guadagnare la fuga, scappando dai carabinieri del Radiomobile di Como che si erano messi al suo inseguimento, così come degli addetti alla sicurezza del supermercato Iperal di Tavernerio, è arrivato a fermare una macchina con al volante una donna, salendo a bordo, gettandole via la borsa e intimandole di partire il più velocemente possibile. Un tentativo che non ha sortito effetto grazie all’intervento di altri due automobilisti che avevano notato la scena e sono arrivati in soccorso della ragazza rimasta comprensibilmente sotto choc.

Quello appena raccontato è solo uno degli elementi a carico di Mohamed Amin Zairi, tunisino senza fissa dimora, 26 anni, arrestato dai carabinieri (e processato ieri per direttissima) per quello che all’origine era iniziato come un tentato furto ma che alla fine è risultato essere un fascicolo con una contestazione lunga e articolata. Comprensiva anche delle ipotesi di reato di lesioni personali (ai danni di due carabinieri), resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento (della “gazzella” dell’Arma) e pure di un reato che viene contestato molto raramente, ma che il pm Mariano Fadda (con in aula il vice procuratore onorario Daniela Mascio) ha comunque inserito nelle accuse: quello, compreso nei dettami dell’articolo 611 del codice penale, che colpisce chi attua «minaccia o violenza per costringere una persona a commettere un reato», in questo caso la ragazza che si era trovata il tunisino a bordo dell’auto con la richiesta di accelerare e portarlo in salvo.

L’episodio tumultuoso è avvenuto nella serata di martedì, verso le 21, nei pressi dell’Iperal di Tavernerio. L’origine di tutto era stata il tentativo di furto di un paio di calzature, maldestro colpo subito scoperto da uno degli addetti alla sicurezza del supermercato.

Da qui, tuttavia, è scaturita tutta la vicenda, ovvero il tentativo di fuga a piedi, con il giovane inseguito dall’addetto alla vigilanza, lungo la Statale per Lecco in mezzo alle auto che sfrecciavano, e tentando anche di bloccarle per salirvi a bordo. Ed è stato proprio in uno di questi tentativi che il tunisino è riuscito a fermare la vettura con a bordo una donna. Salendo sull’auto dal lato passeggero, prima dell’intervento degli altri automobilisti che avevano assistito a quanto stava avvenendo.

I carabinieri del Radiomobile di Como, nel frattempo sopraggiunti, hanno poi bloccato lo straniero, estraendo e mostrandogli il taser, ovvero la pistola che scaglia dardi elettrici in grado di stordire il sospettato. Nemmeno questo è riuscito a calmare il giovane. I militari hanno così esploso i dardi, colpendolo ma dovendo subito intervenire per immobilizzarlo visto che il tunisino era pure riuscito a strapparsi di dosso i fili. Alla fine, comunque, lo straniero è stato bloccato e ammanettato, condotto in camera di sicurezza e ieri mattina processato con il rito direttissimo di fronte al giudice Emanuele Quadraccia. Ha scelto di patteggiare la pena che è stata quantificata in due anni. Poi è tornato in libertà.

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