Schiaffi e pugni alla mamma che per la terza volta finisce in ospedale. Arrestato il figlio

Tavernerio La donna di nuovo in ospedale per le botte del figlio di 27 anni. Per mesi ha cercato di proteggerlo, fino all’ultimo gravissimo episodio

La madre più volte in passato aveva cercato di proteggerlo, in un gesto umanamente comprensibile, sminuendo le presunte violenze che subiva, gli schiaffi, i pugni, i morsi che più volte l’avevano mandata al pronto soccorso.

Di fronte ai medici riferiva sempre la stessa cosa, che non c’era dolo, che il figlio le aveva fatto male ma senza fare apposta. Un fascicolo era anche stato chiuso proprio perché dopo il ricovero al pronto soccorso, era venuta meno la denuncia querela del genitore.

Le aggressioni

L’epilogo di questa brutta storia di maltrattamenti risale a queste ore, a Tavernerio. La sera del 18 giugno la madre viene svegliata di notte, alle quattro, dal figlio che pretende di essere portato a Cadorago per comprare degli stupefacenti.

La donna non capisce, non conosce il posto citato, intuisce però quello che il figlio ha intenzione di fare.

Così, una volta in macchina prende la strada della caserma dei carabinieri di Albate. Il figlio lo capisce, la aggredisce, la picchia, la fa cadere a terra e la prende a calci. Devono intervenire dei cittadini per porre fine all’aggressione in atto. La donna finisce nuovamente al pronto soccorso uscendone con una prognosi di 10 giorni.

Tutto questo materiale, che abbiamo sintetizzato al massimo, è stato però raccolto dalle varie stazioni dei carabinieri del territorio che avevano avuto a che fare con madre e figlio, ed è stato poi girato al pubblico ministero Mariano Fadda che in queste ore ha chiesto al giudice delle indagini preliminari una misura restrittiva che è stata concessa.

Così, nella giornata di lunedì, i carabinieri della compagnia di Como si sono presentato al cospetto del figlio, che ha 27 anni e vive a Tavernerio, arrestandolo in esecuzione della ordinanza di custodia cautelare in carcere concessa dal gip Walter Lietti. Il ragazzo nelle prossime ore verrà sentito dallo stesso giudice firmatario della misura restrittiva e a lui potrà raccontare la propria versione dei fatti.

Le accuse parlano di maltrattamenti in famiglia e di lesioni personali, visto che in ben tre occasioni la madre (nel mese di giugno del 2022, a marzo di quest’anno e nell’ultimo episodio appena raccontato del 18 giugno) era stata costretta a ricorrere alla cure del pronto soccorso dell’ospedale.

Dal 2016

L’ipotesi di maltrattamenti è aperta, per la procura di Como, con un arco temporale contestato che parte fin dal 2016. Risale infatti a quella data un ulteriore ricovero in ospedale in cui la madre – arrivata con una costola rotta – aveva detto di essere in realtà rimasta vittima di un incidente domestico di cui il figlio non era responsabile. Visti gli sviluppi di questa triste storia di famiglia, però, il magistrato titolare del fascicolo ha deciso di vederci chiaro anche su questo ulteriore punto.

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