«Se ti uccido, sono assicurato». Ciclista minacciato in strada

Villa Guardia Aggressione verbale sulla ciclabile, denunciata ai carabinieri. La vittima: «L’autista mi ha urlato che non gli importava nulla di investirmi»

«Non me ne frega se ti uccido, sono assicurato per un milione e mezzo di euro», parole farneticanti che sono state dette da un automobilista ad un ciclista.

Questo non è certo un racconto in clima natalizio bensì l’ennesimo episodio di chi, sentendosi forte alla guida della propria auto inveisce e aggredisce una persona più debole solo perché viaggia in bicicletta. La ciclopedonale che attraversa il paese, un luogo frequentato da ciclisti e pedoni, ha registrato un episodio di maleducazione e di aggressione verbale e fisica che il ciclista, un quarantaquattrenne che non risiede in paese, ha denunciato ai Carabinieri e per il quale ha informato anche la Polizia locale.

A raccontare l’inquietante episodio accaduto nel pomeriggio di Giovedì 19 dicembre è l’uomo che in sella alla sua bici stava viaggiando sulla ciclopedonale. All’attraversamento della Sp19 di via Tevere, poco dopo la rotatoria che si trova entrando in paese da via Milano, quando la ciclopedonale prosegue verso il vecchio casello della ferrovia su pista esclusiva per le bici e poi verso le scuole, un Suv bianco guidato da un uomo con accanto sua figlia, non si è fermato per far passare il ciclista, che ha rischiato di essere investito. «Non mi ha dato la precedenza e ci siamo scambiati dei gesti eloquenti con il braccio. Si è poi fermato e ha messo la retromarcia. L’ho aspettato, ma poi ha cambiato idea ed ha proseguito per la sua strada – racconta il ciclista – ho ripreso la ciclabile, stavo tornando a casa. Dopo pochi minuti me lo sono ritrovato a pochi centimetri dalla gamba. Ha cercato di speronarmi, ma sono stato salvato dal fatto che in quel punto la ciclopedonale è protetta. Aveva cambiato il suo percorso per inseguirmi, probabilmente conosce il percorso della ciclabile, credo che sia una persona del posto».

Il ciclista non è riuscito a prendere la targa del Suv, la discussione verteva sul fatto che un ciclista sulla ciclopedonale può attraversare in bicicletta sulle strisce pedonali. Quando il ciclista gli ha fatto presente che stava andando a prendere le figlie e che avrebbe potuto ammazzarlo rendendole orfane la situazione – secondo il racconto del ciclista – è degenerata in violenza verbale.

«Non me ne frega se ti uccido, sono assicurato per un milione e mezzo di euro», avrebbe detto l’automobilista. «L’uomo, aveva circa la mia età – osserva il ciclista - è sceso dal veicolo e ha iniziato a minacciarmi fisicamente. Gli ho detto che non avevo alcuna intenzione di venire alle mani, ma mi ha tirato un primo colpo all’altezza della spalla. Poi mi ha preso per un orecchio facendomi cadere dalla bicicletta. A quel punto stava per accanirsi su di me, ma sua figlia ha iniziato ad urlare chiedendo al padre di fermarsi. Non so come sarebbe finita se non ci fosse stata lei. Quando mi sono allontanato per chiamare la Polizia è scappato. Sono un po’ angosciato da questo episodio – conclude - ora mi sento meno sicuro ad andare in bici. Spero che le telecamere lungo le strade lo possano individuare e che questa mia brutta esperienza di deriva etica dell’umanità serva a far avere più rispetto dei ciclisti e dei pedoni».

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