Cronaca / Como cintura
Mercoledì 18 Ottobre 2023
Studenti a piedi e genitori infuriati: «Bus sempre pieni»
Montano Lucino Fa discutere il video de La Provincia di una ragazza ignorata dall’autista di un pullman. Tante segnalazioni: «Chilometri a piedi, verifiche perse»
Studenti lasciati a piedi alle fermate del bus di linea, dopo la documentazione fotografica e video pubblicata dal nostro quotidiano sabato scorso - ed inviata da una mamma di Lucino - i genitori di diverse zone dei paesi della cintura urbana ci hanno inviato segnalazioni su segnalazioni.
Nel video pubblicato sabato si vede una corsa del C70 sfrecciare lungo la Varesina, saltare la fermata all’altezza dell’Uci Cinemas, malgrado una studentessa avesse allungato il braccio segnalando l’intenzione di salire sulla corsa.
Al rientro
Il problema sulla linea C70 pare non esserci solo alla fermata Uci Cinemas, ma anche quella precedente a Mosino di Villa Guardia, la mattina in direzione Como spesso viene “saltata” e gli studenti aspettano anche mezz’ora prima di salire sul bus per una percorrenza di qualche chilometro, distanza che li separa dalla scuola.
«Stesso film con i bus C74 ogni mattina in piazza a Cavallasca», segnala una lettrice, bus che non si fermano alla fermata vengono segnalati sulle linee C70, C71, C74, C84, C10, C20 e non solo alla mattina in direzione Como, anche al rientro da scuola verso le 14. «Alle Magistri alle 14 è praticamente impossibile prendere il bus che va verso Appiano (linea C70 ndr), ASF lo sa, risponde ai reclami in modo molto politically correct, ma non cambia nulla – spiega un papà – c’era un accordo con le Nord per prendere il C77, ma c’erano talmente tanti studenti che prendevano i loro mezzi che hanno eliminato la possibilità di salire con abbonamento ASF sui bus dell’ora di punta».
Altro problema con il quale ci si trova quotidianamente a combattere, quello del sistema integrato dei trasporti pubblici, un sogno per la nostra provincia avere un sistema per il quale non si debba avere una laurea ad Harvard per capirne il funzionamento.
«L’altro giorno a Cavallasca non si sono fermati tre C74, con il risultato che mia figlia ha fatto 4 chilometri di corsa fino a San Fermo, dove ha preso l’1 (bus urbano ndr) ed è arrivata ad una verifica con 30 minuti di ritardo – commenta una mamma - Era già successo, ho protestato, ci dicono che i ragazzi non segnalano all’autista di fermarsi».
ASF raccomanda agli studenti in attesa alle fermate di essere attenti, di non distrarsi guardando il cellulare e di segnalare in modo chiaro la necessità di salire sul mezzo. Quando poi il bus si ferma occorre salire, però, anche se l’amico o l’amica non è su quella corsa. «La ragazza stende chiaramente il braccio con l’abbonamento in mano. Poteva fare di più? Sì – osserva un lettore – L’autista doveva fermarsi? Sì. Se una persona è sola alla fermata cosa deve fare? Stendersi in strada, lanciare petardi, suonare le campane?».
Inizio in salita
Insomma, non è poi così tanto semplice salire sul bus che ti porta a scuola, talvolta la mattina inizia davvero in salita per gli studenti e qualche volta anche il rientro non è semplice. Anche per questo motivo i genitori si stanno mettendo insieme per fare presente questi disagi ad ASF, l’obiettivo è fare in modo che andare a scuola con i mezzi pubblici sia facile e preferibile a far utilizzare l’auto a mamma e papà. «Poi in città si lamentano del traffico causato dai genitori che accompagnano i figli a scuola e li vanno a riprendere», conclude una mamma con una buona (ma legittima) dose di sarcasmo.
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