«Sul palco e in Croce Rossa. Il nostro Luca era speciale»

Fino Mornasco La testimonianza degli amici del giovane morto in moto. Lo scontro con il fratello maggiore e poi il volo nel dirupo: «Una tragedia»

Saranno celebrati a Fino Mornasco i funerali di Luca Guastella, il ventottenne elettrotecnico e volontario della Croce Rossa di San Fermo della Battaglia morto domenica in un incidente nel bresciano: la sua moto avrebbe impattato contro quella del fratello maggiore Andrea, 31 anni. In seguito all’urto Luca è stato disarcionato e purtroppo è precipitato in un dirupo. Non c’è stato nulla da fare. I funerali si terranno domani, mercoledì, alle ore 15 nella parrocchiale di Santo Stefano. Le esequie saranno celebrate da don Teresio Barbaro e la salma, procederà poi per la cremazione.

La prematura scomparsa di Guastella unisce nel dolore ben quattro comunità: Casnate con Bernate dov’era cresciuto, Fino Mornasco dove si era trasferito con la famiglia una decina di anni fa, San Fermo dove era volontario della Croce Rossa e Como dove viveva con la fidanzata Federica.

Affetto

In queste ore sui social si susseguono le dimostrazioni di cordoglio di chi aveva avuto la fortuna di conoscerlo. Fabio Capozziello, da 21 anni volontario della Croce Rossa di Uggiate Trevano, ha postato sul suo profilo Facebook: «Croce Rossa è così: conosci una persona, un altro volontario che probabilmente non avresti mai incontrato, ti trovi a fare un piccolo percorso insieme prima lui da allievo e poi lo ritrovi a fare il docente».

Quel docente era Luca. «Sì - conferma Capozziello a La Provincia- Era diventato un istruttore o meglio un formatore di 118. Era perfetto, aveva una pazienza infinita e un carattere dolcissimo».

Capozziello non dimenticherà mai la birretta sorseggiata insieme dopo le lezioni: «Un momento informale in cui ci si confrontava sulla formazione, dov’era anche capitato di parlare della sua passione per la moto e per i viaggi». Luca Guastella non era solo un volontario Cri. A Casnate con Bernate, anzi a Bernate, è stato sempre impegnato in parrocchia e da tutti era conosciuto come So.

«Non mi chieda perché lo chiamavano così, proprio non lo so - precisa l’amico e compagno di scuola Luca Redaelli - Ci conoscevamo fin dai tempi delle elementari, ci siamo persi di vista alle medie per poi ritrovarci alle superiori». Luca era istrionico, coinvolgente. «Dopo la maturità mi convinse a iscrivermi al corso della Croce Rossa a San Fermo della Battaglia: lui è rimasto a San Fermo, io sono diventato volontario a Grandate». I due hanno condiviso anche lunghe ore di palestra al corso di ginnastica dinamica militare a Fino Mornasco e le esperienze di volontari per la Caritas a Roma e a Firenze.

«All’epoca avevamo quindici anni, partecipavamo ai campi organizzati dalla parrocchia dove si distribuiva cibo alle famiglie bisognose».

Animatori

Insieme sono stati anche animatori al Grest e hanno fatto parte della compagnia teatrale dell’oratorio “Fuori dal gregge”. «Nello spettacolo dedicato a San Francesco “Forza venite gente” Luca aveva interpretato il lupo». Ora Redaelli sta cercando di riunire i coscritti del 1995. «Voglio che al suo funerale ci sia un bel gruppo, dobbiamo partecipare tutti».

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