Troppe violazioni alle regole: cellulari “requisiti” a scuola

Fino Regola in vigore da domani, il problema riguarda l’istituto Scalabrini. La dirigente: «I ragazzi si fanno selfie, serve un richiamo alla responsabilità»

Troppe violazioni alle disposizioni ministeriali sul divieto all’uso degli Smartphone a scuola: da domani gli studenti li dovranno depositare in una vaschetta.

La decisione è stata presa da Raffella Piatti, dirigente dell’Istituto Comprensivo di via Leonardo da Vinci. Il problema riguarda i ragazzi più grandi: i 350 iscritti alla secondaria di primo grado “San Giovanni Battista Scalabrini”. In una circolare, inviata ai genitori venerdì 15, Piatti evidenzia come la situazione sia ingestibile da un paio di settimane.

Nello scritto si legge: «Si è assistito a una serie di episodi di non curanza della regola con esplicito utilizzo dei cellulari, in alcuni casi anche per scattare foto a sé stessi o ad altrui persone, entrando nel campo della responsabilità civile e penale poiché l’eventuale divulgazione su canali, chat e gruppi privati di immagini richiede preventivamente il consenso scritto da parte di entrambi i genitori di altri ragazzi ripresi eventualmente nelle foto».

Non solo le insegnanti hanno lamentato in più occasioni l’interruzione delle lezioni per squilli di cellulare o messaggini ricevuti via Instagram o Whatsapp. Nell’ufficio della dirigente è stato un via vai di ragazzi, ne sono entrati 6 soltanto nella mattinata di venerdì. Piatti: «Prima di vietare l’ingresso in aula con i telefonini, ho semplicemente invitato i ragazzi a non usarli. La fiducia è una cosa bella, bisogna saperla utilizzare, ma dopotutto non c’è niente di strano che dodicenni e tredicenni abbiano bisogno di una sterzata per capire le regole». Così da lunedì all’ingresso in aula gli studenti dovranno depositare i telefonini spenti in un vaschetta, li riprenderanno soltanto al termine delle lezioni. Nel caso in cui i genitori dovessero avere urgenza di comunicare con i propri figli, potranno sempre fare ricorso al numero di telefono dell’Istituto. La dirigente precisa: «Non amo adottare metodi coercitivi, ma a questo punto è necessario un richiamo alla responsabilità. Se i ragazzi si presentano in aula coi cellulari, non ascoltano nemmeno i genitori, allora li costringo a tenerli spenti».

Il caso però non si chiude qui. Il regolamento ministeriale prevede anche sanzioni. L’Istituto ha stabilito che se un cellulare suona o viene utilizzato durante le lezioni, si procede al sequestro e chiusura nella cassaforte scolastica sino a quando verrà ritirato da un genitore. La situazione si aggrava se lo studente non cambia atteggiamento e continua nonostante i continui richiami: scatta la sospensione.

Al momento rischiano in 6. Piatti: «La decisione verrà presa durante i consigli straordinari di lunedì, tengo però a sottolineare un aspetto: la sanzione non è fine a se stessa ma ha una duplice valenza».

Nei confronti degli studenti il messaggio è: «Non rispetti le regole? Sono guai». Nei confronti dei genitori è un invito a aiutarci a far rispettare le regole, altrimenti i figli saranno sospesi e li dovranno gestire a casa in giornate di “vacanze forzate” non previste».

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