Zelensky e gli altri big: per la loro sicurezza cecchini e 300 agenti

Retroscena Un evento considerato ad altissimo rischio. Mai il Forum Ambrosetti è stato così blindato in passato. Teste di cuoio “invisibili” al fianco dei servizi stranieri

«Monza 900 in movimento». «Roger, procedete». Dal cancello del Villa d’Este esce una piccola processione di auto. Due vetture della polizia stradale in testa e a chiudere il corteo. Altre due auto civetta, in borghese, piene zeppe di agenti armati. In mezzo un’auto blindata, con a bordo “Monza 900”. Al secolo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La tre giorni del Forum Ambrosetti è già in archivio, ma mai come quest’anno l’appuntamento di fine estate che raduna sul lago i grandi dell’economia e della politica è stato considerato ad alto rischio. A luglio, di fronte alla lista degli ospiti e in considerazione delle tensioni mondiali tra guerra Russia-Ucraina e la situazione in Medio Oriente, all’evento del Villa d’Este è stato assegnato il livello di rischio 4, il massimo esistente. E così da venerdì a domenica l’area intorno a Cernobbio si è riempita con oltre 300 agenti, da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, senza contare la presenza di un altro centinaio di agenti di sicurezza dei servizi stranieri. Al di là di Volodymyr Zelensky, ovviamente osservato numero uno, sul Lario sono arrivati anche Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaijan (Paese vicino a Mosca, e la convivenza negli stessi luogo con i servizi stranieri ucraini non necessariamente ha fatto dormire notti serene a chi doveva garantire la sicurezza dell’evento), la regina Rania Al Abdullah di Giordania, ma pure il primo ministro ungherese Viktor Orban, anche lui ammiccante verso Punti. E poi un ministro arabo, lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Mike Johnson, terza carica Usa dopo il presidente e il suo vice (solo lui viaggiava con una cinquantina di persone, tra addetti alla sicurezza e personale della delegazione). Per non parlare della premier Meloni e dei ministri italiani.

Le squadre speciali

Anche se è passato inosservato a molti, lo schieramento di sicurezza è stato imponente. Basti dire che sul Lario erano presenti sia i Nocs che i Gis, ovvero le teste di cuoi di Polizia e Carabinieri. Sul tetto del Villa d’Este, così come in altri punti strategici di Cernobbio, sono rimasti appostati per giorni i cecchini dei reparti speciali. Lo spazio aereo sopra il primo bacino è stato interdetto, con l’eccezione del solo elisoccorso previa comunicazione alla centrale operativa interforze attivata in Questura. Divieto assoluto anche nell’uso dei droni: l’Aeronautica ha schierato la squadra anti-droni, capace di isolare e rendere inefficaci i droni, così da costringerli ad atterrare.

Ogni giorno, più volte al giorno, gli artificieri anche con l’ausilio dei sub hanno proceduto a bonifiche in acqua e su tutto il perimetro di Villa d’Este. Ovviamente interdetta anche la navigazione davanti all’albergo di lusso. Venerdì, addirittura, in alcuni momenti è stato chiuso pure il pontile di Cernobbio.

La sicurezza interna

Ma anche all’interno di Villa d’Este il dispositivo di sicurezza è stato imponente. Con gli ospiti più a rischio isolati: un intero piano è stato dato a Zelensky, ad esempio. A passeggio per il parco squadre cinofile antisabotaggio. E poi, chiaramente, il capitolo trasferimenti. Con tutti gli incroci presidiati - anche con l’aiuto della polizia locale di Cernobbio e Como - per consentire a “Monza 900” e gli altri big di raggiungere i locali del forum in assoluta sicurezza.

Una convivenza assidua tra forze di polizia e di sicurezza di ben sette nazioni diverse, tutte coordinate dalle autorità italiane.

«Centrale, Monza 900 a destinazione». Sospiro di sollievo: tutto è andato per il meglio. All’anno prossimo.

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