Un 25 Aprile sereno: gli applausi più forti a Papa e Mattarella

Piazza Cavour Le celebrazioni con oltre 400 cittadini. Rapinese: «Proteggiamo i valori della Costituzione». Simone: «Il monumento alla Resistenza, un monito»

05:32

Como

Chi si aspettava fischi o polemiche - e quando tra i protagonisti figura il sindaco Alessandro Rapinese non è sbagliato metterlo in preventivo - stavolta è rimasto deluso. Le celebrazioni del 25 Aprile (quest’anno cade l’ottantesimo anniversario della Liberazione) si sono svolte ieri mattina in piazza Cavour in un clima sereno. Al pari di quelle meteorologico, verrebbe da dire, considerando la temperatura quasi estiva.

Toni pacati

Di fronte a oltre quattrocento persone, dopo l’inno di Mameli suonato dalla banda Baradello ha preso la parola il primo cittadino. Con lui sul palco il prefetto Corrado Conforto Galli, il prefetto Marco Calì, i vertici delle forze di polizia, il vicesindaco e il presidente del consiglio comunale, il consigliere Valerio Perroni in rappresentanza della Provincia, i referenti dell’Anpi e la deputata lariana del Pd Chiara Braga.

Breve il discorso di Rapinese: «Oggi ricordiamo la liberazione dell’Italia dal fascismo e dal nazismo, dalla dittatura e dalla prevaricazione. E sarà 25 Aprile - uno dei suoi passaggi - ogni giorno in cui proteggiamo i valori della Costituzione e anteponiamo l’interesse della Repubblica al nostro interesse personale».

Il sindaco ha citato anche papa Francesco (a lui e al presidente Sergio Mattarella sono andati gli applausi più sentiti della piazza): «Abbiamo avuto una grande guida da porre a modello e ispirazione. Ci stringiamo in un grande abbraccio al vescovo Oscar».

Il microfono è quindi passato a Valerio Perroni («il 25 Aprile vive se scegliamo l’unità resistendo all’odio», ha detto tra l’altro). E poi all’ex sindaco Sergio Simone, in rappresentanza dell’Anpi, protagonista di un intervento ungo e più volte interrotto dagli applausi.

Como: Festa della Liberazione in piazza Cavour. Una parte del discorso di Sergio Simone Anpi.. Video di Fabrizio Cusa

Gli interventi

«Nessuno può permettersi di cambiare la storia - ha detto tra l’altro Simone - che abbiamo inciso nella pietra del nostro Monumento alla Resistenza. Quel monumento è un monito e un continuo appello alla pace».

Non è mancato un ricordo delle vittime del lavoro e un affondo su Elon Musk: «Non è ammissibile che un capitalista, uno solo, con i suoi satelliti, prometta sicurezza, di fatto controlli tutto e poi ricatti».

La cerimonia si è conclusa con le note di “Bella ciao” e “Fischia il vento”. In piazza numerosi esponenti del centrosinistra e dell’Anpi (tanti con il fazzoletto al collo), nessuno del centrodestra. Hanno sventolato a lungo le bandiere di Pd, Arci, una bandiera della Palestina, ma anche i vessilli di Como Senza Frontiere, Cgil, Uil, Verdi e Sinistra, Movimento 5Stelle, Partito Socialista e Azione.

La giornata si era aperta con la messa al cimitero Monumentale e la deposizione di corone al Sacrario militare. Mentre l’Anpi di Como, la sezione intitolata a Perugino Perugini, aveva ricordato al cimitero di Rebbio i partigiani Alfonso ed Erminio Lissi.

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