A 15 anni con mezzo chilo di hashish
Sotto inchiesta al Tribunale dei minori

Como: In un anno sono una trentina gli under 18 denunciati o segnalati per uso di droga. In città tra i ragazzini gira soprattutto il “fumo”

Como

La tragedia di Terni, dove due ragazzini di 16 anni sono morti dopo aver assunto del metadone, ha rialzato nuovamente il grado di attenzione sulla diffusione delle sostanze stupefacenti tra i minorenni. Una diffusione non così rara anche in città, come testimonia il lavoro della polizia che soltanto nell’ultimo anno ha denunciato o segnalato in Prefettura almeno una trentina di ragazzini, sorpresi con della sostanza stupefacente.

Ma ci sono anche casi ben più gravi, come quello per cui la Procura presso il Tribunale dei minori ha notificato a un ragazzo comasco - oggi sedicenne - un avviso di chiusura indagini con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. Il ragazzo in questione, un giovanissimo comasco, quando aveva appena 15 anni era stato arrestato dagli agenti della squadra volante della Questura, la notte di Capodanno, perché trovato in possesso di un panetto di oltre mezzo chilo di hashish. A casa, poi, i poliziotti gli avevano trovato anche della marijuana.

Difeso dagli avvocati Adalgisa Adinolfi e Riccardo Guido, ora il giovane rischia di finire a processo. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, non soltanto lui è finito in carcere perché sorpreso con della droga destinata allo spaccio. Almeno altri due minorenni sono stati identificati e arrestati dalla polizia tra Ponte Chiasso e Monte Olimpino e trovati in possesso di oltre un chilo di droga. E nonostante il lockdown abbia sensibilmente diminuito gli affari legati agli stupefacenti tra i ragazzi, prima che la scuola chiudesse gli agenti avevano fatto diverse operazioni con numerosi sequestri a carico di ragazzi con meno di diciott’anni.

Tra i minorenni comaschi, almeno stando agli esiti delle varie operazioni di polizia, girano quasi esclusivamente hascisc e marijuana. Decisamente ridotto il consumo di droghe più pesanti o sintetiche.

Diversi studenti sono stati “pizzicati” a svolgere anche attività di spaccio, con consegna di droga praticamente a domicilio. Ma il più delle volte i pusher sono adulti, spesso cittadini stranieri, contattati alla bisogna dai giovanissimi assuntori di droga attraverso whatsapp. E, successivamente, raggiunti per la consegna dello stupefacente nei luoghi noti della città: i giardini a lago, senz’ombra di dubbio il più frequentato, ma anche piazza Vittoria, a ridosso di via Mugiasca, piazza Volta, quando la consegna non avviene direttamente a domicilio.

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