In città giovani da tutto il mondo per YouthBank International: «Tocca a noi agire per il futuro»

Como L’incontro promosso da Fondazione Comasca al Teatro Sociale. Si è parlato di strategie di sviluppo, ma anche di guerra e salute mentale

Un centinaio di giovani seduti ai tavoli della Sala Bianca del Teatro Sociale ieri mattina ha dato il via a Youthbank International. L’incontro, alla sua decima edizione, è pensato dal fondatore stesso del modello Youthbank (una banca che finanzia progetti no profit di giovani scelti dai giovani per lo sviluppo delle loro comunità), l’irlandese Vernon Ringland, che ieri era presente in mezzo a ragazzi originari del Regno Unito, della Moldavia, della Bosnia Erzegovina, della Georgia, dell’Italia e dell’Ucraina. La tre giorni di eventi che si concluderà mercoledì è stata promossa da Fondazione Comasca.

Le sfide delle nuove generazioni

«La città di Como è stata scelta non solo per i suoi splendidi paesaggi e per il suo buon cibo, ma anche perché su questo territorio fin dal 2007 la Fondazione provinciale della Comunità Comasca ha promosso le attività dei giovani nelle varie comunità della provincia» hanno spiegato gli organizzatori del meeting, introducendo i 106 giovani presenti alle attività dei prossimi giorni. Dai laboratori creativi alle sfide per organizzare raccolte fondi efficaci, i giovani - alcuni persino di 13 anni - saranno spinti ad approfondire le tematiche intrinseche alla Youthbank. Ma nella mattinata di ieri al Sociale come prima cosa è stato chiesto loro di presentarsi ai coetanei presenti raccontando le attività delle rispettive banche dei giovani. Un’occasione anche per scoprire quali siano le sfide che le nuove generazioni si trovano ad affrontare in altre parti del mondo, dal momento che la Youthbank ha come principale obiettivo quello di mettere i giovani al centro. Così i ragazzi arrivati a Como da Manchester hanno parlato di una città dai tanti punti oscuri: un crescente disagio giovanile, spinto dalla discriminazione sociale e razziale che caratterizza alcune aree del centro urbano, ha spinto i ragazzi di questa Youthbank a investire le proprie idee per promuovere e sostenere progetti che riducessero i crimini effettuati dai loro stessi coetanei.

Storie internazionali

D’impatto anche il racconto delle giovani ucraine - che già lo scorso anno, sempre nell’ambito della Youthbank, avevano visitato il territorio - che ai presenti hanno parlato di banche dei giovani nate, negli ultimi due anni, ad appena 20 chilometri dal fronte. «Se non siamo noi giovani ucraini a riunirci e mettere insieme le idee per pensare al futuro e alla costruzione del nostro Paese, chi lo farà al posto nostro?» è stata la provocazione lanciata dalla giovanissima Diana, esponente delle Youthbank ucraine.

E ancora la Moldavia, con le sfide date dalle comunità rurali dove per le nuove generazioni è più difficile trovare un proprio posto nella società, o la Georgia dove il tema della salute mentale dei giovani è centrale, o la sfida della Bosnia Erzegovina nel sostenere attività di micro imprenditoria tra i ragazzi. Presenti anche i giovani youthbanker italiani, da Milano, Piacenza e naturalmente dalle cinque banche dei giovani comasche, per raccontare le proprie esperienze e condividere strategie.

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