A Como sempre più anziani e Rsa al completo

Assistenza Il bando di Ats a fronte di una popolazione comasca in rapido invecchiamento. Un residente su quattro è over 65

Popolazione sempre più vecchia e Rsa al completo: l’Ats studia nuovi posti letto per assistere gli anziani. In una lunga premessa l’agenzia per la tutela della salute analizza l’andamento demografico dei cittadini, in particolare quella fetta di anziani fragili che potrebbe avere necessità di un sostegno. All’interno dell’area che interessa l’Asst Lariana, si legge nel documento, sono 140mila le persone con più di 65 anni, ovvero circa un quarto dell’intera popolazione. Di questi 37mila abitano in città, 30mila tra Cantù e Mariano, 22mila tra Lomazzo e Fino Mornasco, 20mila nell’olgiatese, 18mila nell’erbese e 9mila nel medio lario. Stando alle proiezioni demografiche tra pochi anni i residenti considerati anziani supereranno per numero i giovani minorenni. In questi anni i posti letto nelle Rsa sono di poco aumentati, ma solo una ridotta minoranza sono stati messi a contratto e quindi godono della copertura del servizio sanitario, tutti gli altri sono in solvenza, a pagamento.

Le proiezioni

In previsione di un aumento della fascia della terza età, scrive l’ente, ««l’ottica è quella di assicurare la permanenza in un contesto che favorisca il mantenimento della socialità e della vita di relazione». Dunque l’Ats ha messo a bando questa settimana 13 nuovi posti letto per una residenzialità assistita, per persone valutate dalle Asst che possano ottenere una quota di rimborsi per prestazioni sanitarie. L’indirizzo dato dalla Regione è cercare di fornire assistenza domiciliare.

E del resto le Rsa nel Comasco sono al completo, residenze per anziani come quelle gestite in città dalla Ca’ d’Industria hanno un tasso di saturazione pari al 99%. In lista d’attesa nelle 52 case di riposo censite dall’Ats Insubria nella nostra provincia ci sono 5.601 domande. Nella sola città capoluogo siamo attorno a quota 300. Sì, è vero che molte sono richieste doppie se non triple, inviate a più Rsa nella speranza di trovare subito un posto libero. Però scremati i numeri sovrastimati ci sono almeno 1.800 famiglie comasche in coda. Più di quante ce ne fossero prima della pandemia.

Secondo Uneba Como, l’ente che rappresenta il maggior numero di Rsa, l’aumento delle spese, la mancanza di personale, le condizioni di salute degli ospiti sempre più critiche, le liste d’attesa che si allungano, sono tutti campanelli d’allarme.

I costi

C’è poi il nodo dei costi, le rette a carico degli ospiti in questi anni sono aumentate in media del 10%, una sola pensione rischia di non bastare più. Anche in questa prima parte dell’anno molte strutture hanno fatto dei ritocchi, ma anche solo un euro al giorno per una famiglia rappresentano un balzo considerevole. Tra il 2019 e il 2023 le rette minime medie delle case per anziani sono aumentate di 7,04 euro, il 9,2% in più rispetto alla tariffa giornaliera pari a 75,98 euro. Nello stesso periodo la tariffa media massima è salita di 6,86 euro, più 8,06%, la tariffa giornaliera è arrivata a 85,11 euro. Vuol dire circa 2.600 euro al mese. Nel panorama lombardo Como è molto cara, dietro solo a Milano e Monza, mentre città come Sondrio e Pavia vanno pagare in media anche 18 euro in meno al giorno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA