Cronaca / Como città
Sabato 11 Gennaio 2025
La denuncia dei giovani ortopedici: «Dodici giorni di lavoro senza riposare»
Sanità L’associazione dei medici specializzandi punta l’indice contro Asst Lariana e Insubria . E rivela: «Chi si lamenta rischia di non avere più accesso alla sala operatoria per la formazione»
Turni da schiavi per i giovani ortopedici, la denuncia degli specializzandi: dodici giorni di lavoro continuativi senza riposo più quattro notti di reperibilità, la segnalazione inviata dall’Associazione Liberi Specializzandi all’attenzione delle autorità accademiche e sanitarie allega anche lo statino con i turni dei novelli dottori impegnati in reparto al Sant’Anna di Como e al Sant’Antonio Abate di Cantù.
La denuncia è stata recapitata anche all’ispettorato del lavoro. Als parla apertamente di «illegalità degli orari degli specializzandi della scuola di Ortopedia e traumatologia dell’università dell’Insubria», un corso attivo presso i presidi dell’Asst Lariana.
Un diritto negato?
«Per fare un esempio una dottoressa è previsto che lavori tutti i giorni da lunedì 13 gennaio a venerdì 24 gennaio – si legge nel documento - ben dodici giorni di lavoro senza mai un giorno di riposo. Si aggiunga che durante quattro delle 11 notti comprese tra il 13 e il 24 gennaio, la stessa dottoressa è reperibile. Nel 1840 una legge del Maryland stabiliva che gli schiavi avevano diritto ad un giorno di riposo la settimana. Agli specializzandi dell’università dell’Insubria questo diritto è negato. Nemmeno le notti tra due giorni di lavoro sono libere».
Secondo la ricostruzione fatta da Massimo Minerva, il presidente di Als, turni e riposi non rispettano quanto previsto dalle circolari del ministero della Salute non vengono rispettate. «Nei questionari anonimi ministeriali somministrati agli specializzandi nel 2022 e pubblicati dalla stessa Università dell’Insubria il 57,2% dei rispondenti dichiarava il “mancato riconoscimento dei riposi dopo i festivi e le notti lavorate” ed il 61,9% dichiarava che “è richiesto di lavorare oltre l’orario previsto dal contratto”. Gli stessi questionari somministrati nel 2023 mostravano risultati analoghi, rispettivamente il 46,7% ed il 53,3%. Quindi i messaggi in bottiglia mandati dai giovani medici, fatti in maniera istituzionale, sono rimasti del tutto inascoltati». Simili risultati per i questionari delle scuole di Chirurgia generale, Patologia clinica e Radiodiagnostica. Secondo Minerva l’ateneo e la direzione medica avrebbero l’obbligo di controllare e verificare. Al contrario secondo Als è già partita «la caccia al delatore», gli specializzandi «sono stati minacciati di non essere più formati in sala operatoria».
Accettare l’illegalità
«Il concetto è evidente. Caro specializzando, ti concedo di formarti se accetti in silenzio le illegalità. In ogni caso paghi le tasse universitarie. Non stupisce quindi che negli anni dal 2020 al 2023 il tasso di abbandono della scuola di Ortopedia dell’Insubria è del 14,6% a fronte di abbandoni medi nazionali delle scuole di Ortopedia del 9,2%. Inoltre si può affermare che la scuola di Ortopedia dell’Insubria non è certo una scuola attrattiva considerando che la mancata occupazione dei posti negli anni dal 2020 al 2024 è, in quella scuola, del 10,9% a fronte di una media nazionale del 6,5%». L’Ortopedia del Sant’Anna la scorsa estate ha rischiato di chiudere per mancanza di medici, stessa situazione nel reparto di Cantù. L’arrivo del nuovo primario già preside della scuola di formazione, Michele Surace, ha fatto ripartire squadra e attività.
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