A processo dopo 18 anni, salvato
dalla riforma

Giustizia Sette rapine in banca a cavallo tra il 2005 e il 2006. Ora il giudizio. E l’assoluzione

Erano sette le rapine in banca che venivano contestate dalla procura di Como, per un totale di oltre 92 mila euro di bottino. Colpi portati a termine, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, da due complici nati a Valona, in Albania. Assalti avvenuti in diversi punti della provincia di Como ma anche nel Monzese, sempre armati di taglierino. Agivano in coppia, i due albanesi, eppure non sarà possibile condannare nessuno in quanto da sempre irreperibili, seppur individuati dalle indagini. Tanto che ai giudici del Collegio del tribunale cittadino non è rimasto altro da fare – secondo quanto imposto dalla riforma Cartabia nei casi in cui non viene dimostrata la conoscenza del procedimento pendente – che leggere una sentenza di proscioglimento di «non luogo a procedere».

Il presunto complice, Leonard Hameti, albanese di 40 anni, ne era già uscito nei mesi scorsi, mentre in queste ore la stessa sentenza di proscioglimento è stata letta in favore di Marenglen Lazaj, di Valona come l’amico, 42 anni. Per lui, in aula, c’era solo l’avvocato Davide Arcellaschi mentre dell’imputato da anni si sono perse le tracce. Già, perché stiamo parlando di anni, di molti anni, perché la serie di rapine in banca che venivano contestate risale addirittura al 2005, da settembre fino all’ultimo colpo che risale al mese di gennaio del 2006.

Come detto, i due amici agivano sempre in coppia, entrambi armati di taglierino. La procura contestava l’assalto del 9 settembre 2005 al Banco di Desio di Cirimido (5 mila euro il bottino), poi quello del 27 settembre – con l’immancabile taglierino in mano – al Banco di Legnano di Fenegrò. E ancora, a novembre, i due di Valona entrarono alla filiale di Lentate sul Seveso della Banca Popolare di Milano, prendendo 4.200 euro e fuggendo. A Barlassina, sempre alla Popolare di Milano, a sparire furono 5.800 euro (era il 24 novembre del 2005). Il 2 dicembre, la Banca Popolare di Intra fu visitata dai due complici albanesi, ancora una volta armati di taglierino, e fu alleggerita di altri 4.600 euro. Le ultime due rapine contestate furono le più eclatanti, perché alla Deutsche Bank di Bulgarograsso il 23 dicembre, a poche ore dal Natale del 2005, sparirono oltre 60 mila euro mentre poco meno di 10 mila ne scomparvero il 31 gennaio dell’anno dopo dalle casse della Popolare di Milano di Cogliate.

Colpi avvenuti dunque 19 anni fa, ma su cui le indagini avevano permesso – con fatica – di ricostruire l’accaduto e dare un nome ed un cognome alla coppia di malviventi. Tuttavia, mai i due indagati seppero di essere finiti al centro delle indagini, da sempre irreperibili. Come pure mai hanno saputo in tutti questi anni di essere a processo per quella lunga serie di rapine. La vicenda è comunque approdata in aula, di fronte al Collegio di Como, con l’impossibilità riferita in precedenza di essere condannati.

Sia Hameti, come era avvenuto nei mesi scorsi, sia Lazaj sono stati ritenuti non punibili e dunque meritevoli di proscioglimento con sentenza di «non luogo a procedere» perché non è stato dimostrato che in tutti questi anni siano mai venuti a conoscenza del procedimento che pendeva su di loro. La riforma Cartabia prevede infatti in questi casi, quando non c’è la conoscenza del processo da parte dell’imputato, la lettura di una sentenza di non luogo a procedere che rimane tuttavia “sospesa” per un tempo pari a quello del termine di prescrizione del reato. Insomma, se da qui al 2047 i due dovessero essere trovati, la sentenza diventerebbe revocabile riportando d’attualità (si fa per dire, visto il tempo trascorso) il processo, altrimenti – dopo il 2047 – la stessa diventerebbe definitiva.

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