A9, riparte l’incubo: tre mesi di lavori

Autostrada Da metà febbraio riprendono i cantieri fra Como e la dogana: nuovi disagi per i frontalieri

Ultime settimane con l’ultimo tratto della A9 libero, almeno di giorno, visto che di notte le chiusure non si sono di fatto quasi mai fermate. Dalla metà di febbraio (la data esatta verrà stabilita alcuni giorni prima, in base alle condizioni meteo) riprenderà infatti la seconda fase di interventi di messa in sicurezza sul viadotto Fati. Si tratta di un’infrastruttura lunga 273 metri tra il viadotto Bellinzona e la galleria Monte Quarcino su cui sono stati effettuati lavori tra novembre e dicembre. Già allora era stata annunciata la necessità di opere successive che, in questa tranche dureranno circa tre mesi. «Al termine del periodo di sospensione per lo svolgimento delle attività invernali - confermano da Autostrade per l’Italia - a partire da metà febbraio, compatibilmente con le condizioni metereologiche, e fino a metà maggio, riprenderanno le lavorazioni sul viadotto Fati, al chilometro 40+300». E spiegano che «il cantiere riprenderà le lavorazioni il cui programma prevede oltre al rinforzo delle travi dell’impalcato anche la sostituzione delle barriere di sicurezza, attività da eseguire in assenza di traffico, quest’ultimo in linea con il piano nazionale che Aspi sta portando avanti su tutta la rete. La conclusione di questa seconda fase è prevista entro le festività dell’Ascensione e della Pentecoste svizzere».

Modulato nel corso della giornata

Le modalità organizzative del cantiere e, di conseguenza, le ricadute per chi utilizza l’autostrada, in primis migliaia di frontalieri ogni giorno, ricalcheranno quelle già testate con modifiche nel corso della giornata e in base alla situazione del traffico.

«Il transito, come già efficacemente sperimentato nello autunno scorso - chiariscono dalla società -, sarà consentito su una corsia per senso di marcia e verrà modulato nel corso della giornata, in considerazione dell’analisi dei flussi e degli stimati tempi di percorrenza, sia in entrata sia in uscita dal territorio, in modo che, nelle ore di punta il transito sia garantito su due corsie di marcia verso il territorio elvetico e in direzione di Lainate, attraverso una deviazione di carreggiata».

Verso un’altra pausa estiva

In particolare verranno garantite le due corsie al mattino verso la Svizzera e alla sera in direzione di Lainate/Milano. Questa modalità è stata definita per limitare al massimo l’interferenza con gli spostamenti lungo il tracciato autostradale compreso tra Monte Olimpino e Chiasso, nelle due direzioni. Previsti, per tutta la durata dei lavori seguiti dalla direzione II Tronco di Milano, il potenziamento dei servizi di assistenza alla viabilità, il presidio da parte di mezzi di soccorso stradale e, ovviamente, l’installazione di apposita segnaletica.

I lavori di messa in sicurezza, che ormai da anni stanno interessando l’ultimo tratto di A9, dalle gallerie ai viadotti, non saranno conclusi a maggio. Si tratterà solo di una pausa estiva e, alla fine di settembre, scatterà la fase tre al momento in fase di pianificazione.

Tutte le attività di manutenzione dell’infrastruttura hanno l’obiettivo di allungarne “la vita” di altri cinquant’anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA