Accoltellamento fuori dalla discoteca, il Tar sospende la chiusura del Venus

La decisione I giudici amministrativi accolgono il ricorso presentato dai legali del locale. «I fatti sono avvenuti all’esterno e vanno imputati alla protervia emulativa degli esecutori»

La discoteca Venus non ha responsabilità per l’accoltellamento all’esterno del locale del marzo scorso, per questo il provvedimento di chiusura dev’essere sospeso. I giudici del Tribunale amministrativo regionale hanno accolto il ricorso presentato dai legali della sala da ballo di via Sant’Abbondio, nei confronti della quale il questore di Como aveva firmato un provvedimento di sospensione dell’attività per 10 giorni subito dopo la lite, con tanto di accoltellamento, avvenuta all’esterno del locale nella notte tra il 2 e il 3 marzo scorso.

L’ordinanza

La chiusura del locale era stato deciso in base alle norme del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, e motivato dal pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica nelle serate in cui la discoteca come prevenzione a fatti analoghi. In base al provvedimento della Questura, è vero che l’evento si è consumato all’esterno, ma la lite era iniziata all’interno dove uno dei contendenti ha anche minacciato il rivale con queste parole: «Ti aspetto fuori, ho affilato il coltello».

La Newcose srl, società che gestisce la discoteca Venus, dopo aver incassato già lo scorso anno (agli inizi di giugno) un analogo provvedimento di sospensione (che però non era stato opposto davanti al Tar), questa volta ha deciso di ricorrere alla giustizia amministrativa. Il ricorso, depositato dagli avvocati Simone Gatto e William Maggio, è stato accolto. E il provvedimento contestato sospeso, in attesa (ma soltanto tra un anno) della decisione sul merito della vicenda.

Nell’ordinanza si legge che «i fatti si sono svolti all’esterno del locale ed in prossimità degli uffici della Questura» e proprio la vicinanza con gli uffici della polizia sarebbe la «riprova che» l’area all’esterno «della discoteca non possa ritenersi luogo in cui sussistono obiettive condizioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica». E che «i fatti debbono imputarsi alla protervia emulativa degli esecutori, del tutto incuranti delle condizioni di tempo e di luogo dei loro atti» e non a carenze attribuibili ai responsabili della sala da ballo.

Le reazioni

«Siamo pienamente soddisfatti dal punto di vista professionale per l’esito del ricorso – è il commento degli avvocati Simone Gatto e William Maggio - meno per il fatto che il locale sia dovuto rimanere ingiustamente chiuso per un fine settimana. Abbiamo chiesto alla Prefettura di condividere un protocollo per la sicurezza dei giovani a Como».

A finire in ospedale con una coltellata che ha rischiato di ucciderlo, poco più di un mese fa, un ragazzo di 19 anni di Como (ora fuori pericolo) ferito da un minorenne tunisino. In base alla ricostruzione fatta dai poliziotti della squadra mobile, tutto sarebbe iniziato in seguito a una lite avvenuta all’interno della discoteca, e peraltro anche immortalata dalle telecamere del Venus Club. Il minorenne aveva avuto un alterco con un ragazzo di un’altra compagnia, e non con il giovane poi aggredito. Una volta che le due compagnie hanno lasciato la discoteca, il minorenne e un secondo ragazzo hanno puntato il rivale con cui avevano litigato. Solo in questo momento è intervenuto – per cercare di dividere i contendenti - il giovane poi accoltellato, che dunque si è mosso solo per aiutare l’amico finendo per essere ferito gravemente.

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