Accoltellato fuori dalla discoteca: è grave

Il fatto Soccorso con la lama di un coltello ancora conficcata nel fianco sinistro, ha 19 anni e vive a Sagnino - Due gli indagati per tentato omicidio

Como

Quando l’hanno soccorso aveva ancora il coltello conficcato nel fianco sinistro, sette centimetri e mezzo di lama e nove di manico, più che sufficienti a contestare il reato di tentato omicidio. Devono risponderne due giovani comaschi di 18 e 17 anni, fermati dalla polizia al termine di una lunga notte di accertamenti, scaturiti da questa aggressione consumata in via Sant’Abbondio attorno alle 2.30, all’esterno della discoteca “Venus” e a 50 metri dalla questura.

La vittima è un ragazzo di 19 anni, residente in via Deledda, a Sagnino; non ha mai perso conoscenza, ma quando l’altra notte la Croce rossa l’ha portato al Sant’Anna le sue condizioni sembravano parecchio più gravi, conseguenza di una severa lesione tra milza e polmone; ieri il quadro clinico è andato migliorando - dopo un intervento chirurgico - e benché la prognosi in serata restasse ancora riservata, la sensazione è quella che il giovane riuscirà a portare a casa la pelle senza troppi danni.

Tutta da ricostruire la dinamica dell’agguato, soprattutto per quanto riguarda ruoli e responsabilità dei due ragazzi indagati, la cui posizione, ieri sera era ancora al vaglio di polizia e Procura. Parrebbe che a vibrare il fendente sia stato il più giovane, il minorenne, e che l’abbia fatto dopo un primo “contatto” all’interno della discoteca (i responsabili del locale hanno visionato le immagini delle telecamere di sicurezza per cercare di dare una mano alla polizia: pare che si vedano i due ragazzi urtarsi, dirsi qualcosa salvo poi proseguire ciascuno per la sua strada senza ulteriori strascichi).

L’accoltellamento, in ogni caso, è avvenuto fuori dal locale, attorno alle 2.30. I primi ad accorgersi e a lanciare l’allarme al 112 sono stati proprio gli addetti della security, cui si deve anche il fermo del maggiore dei due aggressori. Lo hanno inseguito a piedi bloccandolo in piazza San Rocco, per poi consegnarlo agli agenti della questura. Più tardi, nel corso della notte, la polizia ha raggiunto a casa anche il minorenne, lui pure residente in città, a Rebbio; sembra che si fosse si già disfatto degli abiti sporchi di sangue, ed è stato sottoposto a fermo. Questa mattina il maggiore dei due vedrà in carcere l’avvocato che gli è stato nominato d’ufficio, il legale comasco Fabio Gualdi, poi si capiranno data e orario dell’interrogatorio di convalida del fermo, con il primo faccia a faccia con un magistrato. Sarà, eventualmente, l’occasione per fornire la propria versione dei fatti e per aiutare a chiarire tutto quello che ancora c’è da chiarire. I motivi dell’aggressione sarebbero comunque parecchio futili; come accade spesso in questi casi, la lite - all’esterno della discoteca - sarebbe conseguenza della solita parola “di troppo” nei confronti di una ragazza. Sempre ieri, nel pomeriggio, è spuntato anche un ulteriore video, quasi sicuramente girato con uno smartphone: pare che riprenda l’attimo esatto in cui il minorenne affonda la lama nella schiena del “rivale”. I testimoni non mancano. Al momento dell’aggressione i coetanei ancora accalcati in via Sant’Abbondio, tutti reduci dalla serata al Venus, erano parecchi. Impossibile che qualcuno di loro non abbia visto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA