Accoltellò al ventre il coinquilino: la Procura chiede subito il processo

Il fatto A giudizio Stefano Pietroniro,arrestato lo scorso luglio in un appartamento di via San Bernardino da Siena

La procura di Como (pm Giuseppe Rose) ha chiesto il giudizio immediato per Stefano Pietroniro, 38 anni di Como, accusato del tentato omicidio del compagno di appartamento Gianluca Garatti (57 anni) lo scorso mese di luglio. Il fatto di sangue avvenne in via San Bernardino da Siena, al civico 69, all’interno di una casa che i due abitavano insieme.

Il pm, in questi mesi, ha anche fatto effettuare una consulenza psichiatrica sulla mente dell’indagato, ricavandone una valutazione di capacità parziale di intendere e di volere che tuttavia lo rende compatibile con il carcere. L’accusa è rimasta quella di tentato omicidio, con almeno cinque (e non quattro come parso in un primo momento) fendenti inferti all’addome della vittima. Il ferito era stato trasportato d’urgenza all’ospedale e ricoverato in terapia intensiva al Sant’Anna, tenuto a lungo in prognosi riservata. L’arma del delitto, un coltellaccio da cucina con una lama lunga 14 centimetri, era stato posto sotto sequestro dagli agenti delle volanti.

L’indagato non aveva saputo spiegare l’accaduto, attendendo in casa l’arrivo degli agenti dopo che il coinquilino aveva chiamato i soccorsi tenendosi l’addome sventrato dalle coltellate. I due pare che avessero bevuto molto la sera precedente, di certo l’aveva fatto Pietroniro che poi era andato a dormire in camera da letto per poi svegliarsi e – senza apparente motivo – accoltellare l’amico all’addome mentre quest’ultimo, indifeso, era coricato sul divano.

I colpi avevano causato uno choc emorragico che aveva reso necessario in trasporto d’urgenza e il ricovero in gravi condizioni al Sant’Anna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA