Addio a Francesco: stasera in Duomo a Como la veglia di preghiera

I riti Grande cordoglio in tutta la Diocesi di Como. Campane a lutto. Il vescovo: «Grande umanità»

Como

Una distesa di rintocchi a lutto è riecheggiata alle 15 di ieri per la scomparsa di Papa Francesco.

Da tutti i campanili della Diocesi, unendo basiliche e cattedrali, le parrocchie più popolose alle più isolate, e così monti e valli attraverso un territorio che - con l’intera provincia di Como, quella di Sondrio e parti di quelle di Lecco e Varese - conta poco meno di 400 tra parrocchie e vicariati, la comunità della chiesa comasca si è virtualmente riunita in un momento di raccoglimento.

L’ultimo abbraccio

L’altro appuntamento, in presenza, è fissato per questa sera alle 20.45, quando per volontà del vescovo Oscar Cantoni la Diocesi è convocata in Cattedrale per una Veglia di preghiera in suffragio del Santo Padre Francesco. La preghiera verrà trasmessa via streaming sul canale YouTube del Settimanale e su quello della Cattedrale.

In un videomessaggio trasmesso ieri sera in procinto di partire per Roma per il conclave, il vescovo Cantoni ha detto che il Signore prima di chiamare a sè il Papa «gli ha però permesso di concludere il suo ministero con un grande abbraccio in piazza san Pietro con tutti i presenti e con una benedizione a tutti gli uomini di buona volontà diffusi nel mondo. È un pontefice che si è distinto per la sua grande umanità mediante la quale ha saputo farsi vicino a tutti credenti e non, soprattutto ai poveri, testimoniando la misericordia di Dio, è la grande lezione che lascia ai suoi discepoli per presentare una chiesa vicina, povera e mite che vuole essere un umile ma reale disegno della tenerezza di Dio che si china su tutti e che per ciascuno ha parole di vita».

Cantoni ha poi fatto riferimento alla dipartita del Papa nel giorno della Resurrezione di Cristo: «Il Papa ci ha lasciato nel giorno della resurrezione e ci ha aperto il cuore alla speranza - ha detto - ha annunciato fino all’ultimo al mondo intero che se torniamo a Dio è ancora possibile sperare nella fraternità fra i popoli, fra di noi vicini e lontani ed evitare le inutili stragi che fanno retrocedere l’umanità e la conducono verso un baratro catastrofico dal quale non si può più retrocedere».

L’appello

Infine un accorato appello a non limitarsi a un cordoglio di superficie ed estemporaneo ma a seguire le orme del Pontefice nel perseguire la pace: «Sono in molti quelli che oggi si manifestano commossi per i gesti profetici di questo grande pontefice, ma mi auguro che al di là della stima, dell’affetto e della commozione di questo tempo comune a tutti noi, sappiamo anche seguire le sue indicazioni sia all’interno della comunità cristiana e delle altre chiese come anche nel mondo intero, a partire dai responsabili delle nazioni che hanno in mano le tremende sorti dell’umanità. Perciò - ha concluso il vescovo - benediciamo il signore che attraverso papa Francesco ha visitato di nuovo il suo popolo».

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