Addio a Leoni, «un vero signore»: il ricordo commosso della sua Como

Lutto Dirigente in Comune fino al 2008 e console del Touring Club, si era impegnato per rendere visitabili le terme romane. Elegante, competente, appassionato del suo lavoro e schietto

Elegante, competente, appassionato del suo lavoro e schietto. Chi conosceva Silvano Leoni, storico capo di Gabinetto a Palazzo Cernezzi scomparso ieri a 74 anni, usa queste parole per tratteggiarne i contorni. In lutto il Comune, ma anche il mondo della cultura e il Touring Club, di cui è stato console per Como. Proprio grazie a quest’incarico si è fatto conoscere fuori dai confini comunali. In città era facile vederlo alle terme romane, sotto l’autosilo di viale Lecco, che aveva contribuito a rendere visitabili grazie a un progetto inserito in “Aperti per voi”, l’attività Touring che rende visitabili luoghi di norma chiusi al pubblico o aperti a orari ridotti.

In pensione con una foto del Monte Rushmore

A Palazzo Cernezzi Leoni era stato due anni capo di Gabinetto con il sindaco Sergio Simone e poi per tredici anni attraverso i due mandati di Alberto Botta e il primo di Stefano Bruni. Era andato in pensione nel 2008 da dirigente del settore Partecipate e la festa di saluto era stata “a tre”, con i colleghi Angela Bertuzzi e Rocco Belmonte poiché, avevano spiegato in un cartoncino con raffigurato il celebre Monte Rushmore americano e i loro volti al posto dei presidenti, «per la comune storia lavorativa che è iniziata quasi contemporaneamente all’inizio degli anni Settanta (durata poi oltre 35 anni, ndr) e per le successive vicende che ci hanno permesso di svolgere i nostri compiti in sintonia, abbiamo pensato di salutare insieme».

Tra gli allora dirigenti comunali Massimo Patrignani ha affidato a Facebook un ricordo: «Mi ha accolto in Comune nel mio primo giorno di lavoro nel 1977, poi di strada insieme ne abbiamo fatta tanta, lavorando su progetti importanti, ma anche divertendoci nel Cral che lui presiedeva e che dopo di lui si è perso. Altri tempi, altri contesti, altri valori, a cominciare dall’orgoglio di essere dipendenti pubblici al servizio della nostra città». Commosso l’ex assessore Nini Binda: «Stento a credere la notizia che mi giunge. Era sempre pacato nell’argomentare, con una grande passione per il suo lavoro, ma anche con il giusto distacco, cosa assai rara, che lo rendeva una persona schietta. Con lui si sapeva con chi si aveva a che fare ed era un esempio per tutti con la sua correttezza. Mi aveva aiutato molto anche a cercare di “smussare” il carattere molto schivo del sindaco Botta e, pur essendo io più anziano, per me era un fratello maggiore».

Sergio Gaddi, oggi consigliere regionale di Forza Italia, a Palazzo Cernezzi ha passato oltre vent’anni da amministratore e dipinge così Leoni: «Una figura di grande signorilità nel tratto e nei modi, qualità sempre più rara, e di grande professionalità. Abbiamo lavorato insieme nel periodo pionieristico della nascita delle grandi mostre quando bisognava essere concreti, operativi e, soprattutto, capaci di assumersi responsabilità».

Con Etta Sosio, già consigliere comunale e assessore, c’era grande amicizia: «Avevamo lavorato tantissimo insieme. Io ero stata presidente della commissione Statuto e non avevo un assessorato di riferimento, ma con lui ci si interfacciava perfettamente. Abbiamo vissuto anche il momento del cambiamento, quando si passò alla tecnologia, e lui fu di grande aiuto a tutti. Amava tantissimo il suo lavoro».

I funerali lunedì alle 15 nella chiesa di Sant’Agostino.

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