Addio al dottor Castelnuovo: «Uomo generoso, sportivo vero»

Lutto Cardiologo e medico sociale della Canottieri Lario, aveva 91 anni. I colleghi e “allievi”: «Un precursore, sapeva affrontare la vita con ironia»

Un emblema della medicina dello sport comasco, sempre disponibile e pronto a dare una mano quando serviva, punto di riferimento in città. Como piange la scomparsa a 91 anni di Silvano Castelnuovo, storico cardiologo che ha dedicato la propria vita agli altri. Grande la commozione nelle tantissime persone che lo conoscevano, dagli amici a chi ha lavorato con lui e ha potuto apprezzarne le doti professionali e umane.

I ricordi

«Non lasciava mai le cose a metà – lo ricorda Claudio Pecci, ad e direttore di Mapei Sport, oltre che parte del direttivo della Federazione medico sportiva italiana - Lui faceva la cardiologia dello sport nei tempi in cui la diagnosi cardiologica non aveva a disposizione tutti gli strumenti di oggi: fondamentali erano la conoscenza, il sapere cos’era la disciplina sportiva, l’intuizione, era un’arte. Quando c’erano situazioni dubbie, diceva che il cuore “più lo fai andare e meglio è”. Era un personaggio, una volta era entrato in motocicletta in reparto. Praticava tantissimi sport. Molto tranchant nelle sue idee, con lui o era bianco o era nero. Un grande amico, grande medico e cardiologo. Con me presidente dei medici sportivi di Como, lui era il nostro cardiologo, ci lascia un grande uomo e sportivo vero». Per anni è stato medico sociale della Canottieri Lario: indimenticabili anche i suoi tuffi dal trampolino ogni Capodanno, sfidando le gelide acque del lago.

«Ho lavorato insieme a lui per 15 anni – ricorda Biagio Santoro, presidente di Como della Fmsi – una persona molto cara, con enorme disponibilità. Quando eravamo alla Medicina dello sport in via Castelnuovo, stava lì anche ore in più senza essere pagato, perché gli piaceva. Era un grande lavoratore che rispettava molto i ruoli. La sua scomparsa rattrista tutti, lo sport faceva parte della sua vita e ne praticava molti, era ben allenato. Ci mancherà molto, era professionale e molto disponibile. Pronto a qualsiasi richiesta, per fare del bene agli altri». Tra i suoi “allievi” c’è Rudy Tavana: «Medico dello sport e sportivo vero. Una volta a un convegno organizzato come Federazione medico sportiva, è arrivato in bici vestito da ciclista, aveva un modo ironico di affrontare la vita, mi piaceva, sdrammatizzava. Una persona buona e l’ho sempre detto, generosa e molto presente professionalmente. Sapeva individuare gli eventuali problemi per chi faceva sport. Per la città di Como era una persona importante, un riferimento».

Lunedì i funerali

Infine le parole di Giovanni Ferrari, fino al 2007 primario di cardiologia al Sant’Anna: «Era nel primo nucleo della cardiologia comasca insieme a me al dottor Bassi, non c’era ancora nemmeno il reparto e pian piano si è sviluppata in modo importante. Un soggetto esuberante, con lui abbiamo iniziato le prime cose. Un giovane medico entusiasta di quello che faceva. Si è sempre impegnato molto, anche con quello che il progresso della tecnologia aveva messo a disposizione». Il funerale si terrà a Garzola, dove viveva, lunedì alle 11.

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