Addio al “re del tabacco”. Da tutta Italia per le sue miscele

Il personaggio La famiglia originaria di Cermenate, ma Carlo era nato e cresciuto in Ticino. Nel 1949 aveva aperto il negozio a Chiasso

Nel suo negozio di corso San Gottardo a Chiasso ancora oggi arrivano clienti da tutta Italia per acquistare quelle miscele uniche di tabacco. Colpa delle limitazioni imposta dalla nostra parte del confine dal Monopolio di Stato, che impedisce la libera impresa nel settore, ma merito soprattutto del grande, istintivo talento di Carlo Dubini nel selezionare e dosare le diverse qualità di tabacco, poi stoccate in decine e decine di contenitori di vetro dai nomi creativi sugli scaffali del suo negozio.

Carlo Dubini se ne è andato nei giorni scorsi a 88 anni appena compiuti, e al suo posto oggi - dopo averlo affiancato per tanti anni - c’è la figlia Monica. La famiglia è originaria di Cermenate, ma Carlo era nato e cresciuto in Ticino. Nel 1949 aveva aperto il negozio a Chiasso, inizialmente vendeva “articoli di confine” - sigarette, cioccolato e tutti quegli articoli che per motivi fiscali e una certa mitologia secondo i comaschi di là erano più convenienti o più buoni.

Negli anni Ottanta la svolta, con la decisione di concentrare l’attività sui tabacchi e in particolare sui sigari e sui tabacchi sfusi, ma anche sulle pipe, in particolare gli storici maschi comaschi Castello e Radice. «Papà era un appassionato e a sua volta un fumatore - racconta la figlia Monica - All’inizio aveva iniziato a tenere poche qualità di sigari e tabacchi, poi via via sempre di più, arrivando anche a selezionare le miscele personalmente». Oggi l’attività si concentra soprattutto sui tabacchi sfusi, sugli scaffali ce ne sono una settantina, prezzo medio 270 franchi al chilo. Il negozio è da anni il punto di riferimento per tutti gli amanti della pipa in Italia, costretti a viaggi oltreconfine per rifornirsi perché da noi, sempre per le limitazioni imposte dal Monopolio, il tabacco non si può spedire.

«Il 95% dei nostri clienti sono italiani - racconta Monica Dubini - Fra i tanti ricordiamo anche Mike Bongiorno, Nicola Berti e Marco Tronchetti Provera, invece all’inizio della nostra attività veniva la Dama Bianca, la moglie di Fausto Coppi, a comprare le uova di cioccolato». Oggi, forte di trent’anni di esperienza, è Monica Dubini a proseguire nell’arte del padre: «Non è una cosa che si studia. Per indovinare la giusta miscela servono tanta passione ed esperienza».

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