
Cronaca / Como città
Martedì 18 Marzo 2025
Aggressioni ai sanitari: nei luoghi più a rischio allarme e 25 telecamere
Sanità Siglato protocollo fra Prefettura e Asst Lariana - Presidiati i Pronto soccorso, la Psichiatria e il Sert - E al Valduce un pulsante collegato alle forze dell’ordine
Aggressioni ai sanitari, per il prefetto Corrado Conforto Galli «la solidarietà non basta».
È stato sottoscritto ieri con l’Asst Lariana un protocollo per un videoallarme di sorveglianza al Pronto soccorso del Sant’Anna e del Sant’Antonio Abate di Cantù, telecamere anche in Psichiatria e al Sert. Al Valduce invece i sanitari con un pulsante potranno chiedere direttamente aiuto alle forze dell’ordine.
«Rispetto agli anni scorsi il fenomeno delle aggressioni ai sanitari è in aumento – ha spiegato il prefetto – Nel Comasco per fortuna meno in confronto ad altri territori, si tratta di violenze soprattutto verbali. La solidarietà però non basta e abbiamo cercato soluzioni operative che non pretendono di risolvere il problema, ma che vogliono garantire sostegno al personale ospedaliero. Anche la percezione dell’insicurezza da parte di medici e infermieri merita una risposta rapida». Il modo in cui vengono a volte trattati i sanitari, fino a pochi anni fa descritti come angeli ed eroi, è per il prefetto «desolante» e fa parte di «un fenomeno di iper sensibilità nell’accesso alle cure».
Il questore Marco Calì ieri ha presentato dunque i dettagli del nuovo protocollo. Sono 25 in tutto le telecamere installate: 14 nei due Pronto soccorso dell’Asst Lariana, sette a Como e sette a Cantù, più altre sei in Psichiatria e cinque al servizio per le dipendenze di via Carso, i luoghi più a rischio. Pigiato un pulsante, le immagini vengono immediatamente trasmesse alla sala operativa delle forze dell’ordine così da valutare azioni e interventi, rimane inoltre la memoria di violenze e danni alle attrezzature. Al Sant’Anna resta inoltre il posto di polizia oltre al servizio interno di vigilanza. Al Valduce il nuovo pulsante invece mette invece subito in contatto i sanitari e le forze di polizia, velocizzando i soccorsi.
«Ringraziamo le autorità, anche se arrivare a questo punto è disarmante – ha commentato Luca Stucchi, direttore generale dell’Asst Lariana – È inaccettabile e inammissibile aggredire i colleghi al lavoro per assistere e curare. È questione di rispetto, di educazione civica». In Pronto soccorso le attese si decidono in base alla gravità del caso.
«Bisogna anche cercare di vestire i panni dei pazienti e dei familiari – ha detto la procuratrice del Valduce Mariella Enoc – cercando però tutti di guardare al bene comune, ai nostri servizi sanitari. Per rasserenare il Pronto soccorso anche noi abbiamo assunto una vigilanza interna, eppure a volte non basta». Valduce e Sant’Anna segnalano anche la presenza in ospedale di un numero significativo di «disturbatori», senzatetto o ubriachi che cercano riparo.
L’ultimo dato diffuso dalla Regione per il 2024 riporta 129 episodi di aggressione segnalati dall’Asst Lariana, più verbali che fisiche, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. Il numero di chiamate al servizio di vigilanza per presunti casi di tensione è però molto superiore, segno che i sanitari vivono l’argomento con timore.
Occorre infine ricordare che in base alla gravità gli eventi violenti devono essere trasmessi anche all’autorità giudiziaria e nel caso viene valutata la costituzione di parte civile nell’ambito dei processi penali. La segnalazione all’autorità giudiziaria è un obbligo anche nel caso di danni a beni aziendali che si verificano a seguito di un’aggressione.
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