A Pontida 400 comaschi: «Lo striscione su Tajani? Parole non condivisibili»

Lega Il raduno che si è tenuto ieri alla presenza del segretario federale Matteo Salvini, ha visto sul palco anche il generale Vannacci e il presidente Orban. Sullo sfondo l’incidete con il leader di Forza Italia

Oltre 400 i comaschi che si sono radunati ieri a Pontida per ascoltare le parole del segretario federale Matteo Salvini. Sul palco anche Vannacci e il presidente ungherese Orban. Sullo sfondo l’incidente con il leader di Forza Italia Antonio Tajani causato dallo striscione di un gruppo di giovani leghisti che lo ha definito “scafista”. Frase per cui lo stesso Salvini si è scusato e da cui prendono le distanze il deputato comasco Eugenio Zoffili, ma anche i giovani lariani del partito.

Il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli parla di «grande Pontida con una Lega, unita e al fianco del segretario Salvini che è a processo, ingiusto e politicizzato, per aver difeso i confini del nostro Paese». E aggiunge: «Siamo una squadra di governo forte e coesa. L’anno scorso dallo stesso palco ho annunciato temi sui quali stavo lavorando, oggi obiettivi raggiunti: la riforma sulla disabilità che parte a gennaio, fondi, riparti economici alle regioni, tavoli su caregiver, dopo di noi, accessibilità universale e soprattutto lo svolgimento del primo G7 nella storia sul tema della persona, dell’inclusione e della disabilità. Continuerò a lavorare senza sosta per migliorare la vita di tante persone».

Il sottosegretario all’Interno, il canturino Nicola Molteni dice: «Pontida è la nostra la casa, dei militanti, dei sostenitori e di tanti cittadini che credono nella capacità di buon governo della Lega. Si è rafforzato l’amore e l’affetto per Salvini che rischia sei anni di carcere. Si è avvertito che l’autonomia è finalmente a portata di mano e questo ha generato grande entusiasmo».

Sul “pratone” tanti esponenti locali, dall’assessore regionale Alessandro Fermi alla consigliera regionale Gigliola Spelzini fino alla capogruppo a Palazzo Cernezzi Elena Negretti. La segretaria provinciale Laura Santin commenta: «Per un leghista Pontida è emozione pura, è storia, è famiglia, ma è anche futuro. Questa è stata eccezionale con più di 400 comaschi». Il parlamentare Eugenio Zoffili sottolinea come sia stata «una splendida Pontida con il popolo della Lega che si è stretto attorno a Salvini in questo assurdo processo. È stata la prima con l’autonomia che è diventata legge dopo 40 anni di battaglie». E sullo striscione esposto da alcuni giovani milanesi contro Tajani dice: «Non condivido la manifestazione di dissenso di pochi ragazzi a cui non ho partecipato, il segretario Salvini non a caso ha preso subito le distanze. La Lega unisce e non divide».

Si smarca anche il responsabile provinciale dei giovani della provincia di Como Matteo Mauri: «Noi eravamo dietro allo striscione sull’autonomia e posso dire che quello su Tajani è stato sbagliato, oltre ad essere stato un modo eccessivo di esporre qualcosa. Sulla cittadinanza il nostro punto di vista è che va bene così com’è e semmai, come ha detto Salvini, serve un disegno di legge per toglierla a chi commette reati. Si è parlato tanto di un episodio isolato, ma c’erano centinaia di giovani, una trentina da Como, per parlare di contenuti».

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