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Cronaca / Como città
Martedì 18 Febbraio 2025
Albate, ladri a casa dell’ex assessore. Cassaforte smurata e via tutti i gioielli
Il fatto Il racconto di Nicoletta Anselmi: «Siamo stati fuori un’ora, al ritorno tutto sottosopra. Ci hanno tenuti d’occhio, poi sono entrati da una porta finestra. Fate molta attenzione»
COMO
Volevano gustarsi una pizza vicino a casa e sono andati a piedi al ristorante poco distante e, al ritorno, hanno prima sentito in lontananza alcune voci provenire dal loro giardino e subito dopo la scoperta che i ladri erano entrati dalla porta finestra e portato via il contenuto della cassaforte costituito in gran parte da antichi gioielli di famiglia. Il fatto è avvenuto ad Albate, in via Tobagi, qualche centinaia di metri da via Canturina e protagonista - suo malgrado - è l’ex assessore della giunta Rapinese Nicoletta Anselmi, per anni dirigente al Comune di Cantù. Oggi racconta l’accaduto con l’obiettivo di mettere in guardia gli abitanti della zona (e non solo) e lo fa partendo dalla paura e dal senso di insicurezza che le ha lasciato l’episodio.
«Era giovedì sera e, con mio marito, abbiamo deciso di andare a mangiare una pizza – racconta -. Verso le 19.30 ci siamo avviati a piedi portando con noi il cane proprio perché dovevamo stare fuori poco tempo. Siamo rientrati circa un’ora più tardi, alle 20.30 e, nell’aprire il cancelletto ho sentito delle voci e ho detto subito a mio marito che, secondo me, c’era qualcuno in giardino. Poi il silenzio e lui che, forse, con la coda dell’occhio ha visto un’ombra allontanarsi». Non ci è voluto molto per capire che il sospetto era, purtroppo, realtà. «Sono entrati da una portafinestra e, una volta in casa – prosegue il racconto -, sono andati dappertutto. Hanno aperto mobili e cassetti e scardinato armadi prima di trovare la cassaforte che hanno aperto probabilmente usando un flessibile. Secondo me sono scappati quando ci hanno sentito o visto in lontananza rientrare. Ci hanno sicuramente tenuto d’occhio anche prima che uscissimo». La casa, una villa singola, è composta da più piani e i ladri li hanno perlustrati tutti. «Hanno portato via gioielli di famiglia di grande valore affettivo, oltre che economico – dice Anselmi -. Il vero problema, ora, è convivere con il fatto che estranei hanno aperto tutti i nostri cassetti e guardato ovunque, poi si sono concentrati sulla cassaforte dopo averla localizzata. Una violazione dei nostri spazi che lascia paura e senso di insicurezza a casa propria. Adesso anche solo portare il cane in giardino crea ansia. La violazione della libertà di essere a casa tua è la cosa peggiore, molto più di tutto il resto». Tra le cose sparite c’è anche un anello in giada e diamanti con una storia particolare: si tratta infatti di un gioiello ereditato da Anselmi da una zia che le aveva sempre detto che ha il potere di portare sfortuna a chi non è il legittimo proprietario.
«Il mio invito – conclude Anselmi, che ha sporto denuncia – è di fare attenzione e di tutelarsi prestando la massima attenzione anche se si esce per poco. Il vero problema è che oggi uno non si sente libero neanche di andare a mangiare una pizza». Ad Albate, ma anche fuori Como, negli ultimi giorni si sono verificati diversi furti, non ultimo quello al seminario di via Baserga che ha fruttato ai ladri circa 15mila euro in contanti. C’è anche chi, tempo fa, ha trovato la casa occupata da estranei, arrestati al mattino e liberati alla sera in base a quanto prevede la legge, giusto in tempo per tornare nell’appartamento a recuperare la refurtiva che erano stati costretti ad abbandonare.
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