«Alla nostra sanità servono più fondi: rischia il collasso»

Il messaggio Spata, presidente dell’Ordine dei medici: «Non bastano ancora gli investimenti per il personale. Aumenti nella legge di bilancio, ma c’è poca chiarezza»

Più risorse per medici e infermieri, solo così la sanità pubblica può restare in piedi.

Nel suo consueto messaggio di fine anno Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici, torna sulle criticità che i pazienti comaschi conoscono bene e che a suo parere nascono dai pochi investimenti destinati al personale sanitario.

«Sono ancora troppo poche le risorse investite in sanità, nonostante sia previsto nella legge di bilancio un incremento del finanziamento – scrive Spata - Purtroppo, allo stato attuale, non c’è ancora chiarezza sugli investimenti per il personale sanitario che fino ad ora, in condizioni di lavoro assolutamente difficili, ha impedito il collasso del nostro sistema assistenziale sia sul territorio che negli ospedali».

Carenza di professionisti

«Ci sono più fondi, ma vanno indirizzati verso i professionisti sanitari – spiega meglio Spata, contattato ieri – Non solo i medici di famiglia, ma anche gli infermieri e gli specialisti in forze agli ospedali. Solo così questi lavoratori accetteranno di restare in corsia, magari in Pronto soccorso, negli ambulatori nelle aree più periferiche, così da garantire la copertura dei turni anche di specialità in crisi come anestesia o dermatologia. Per ora gli incentivi si limitano a pochi euro, per esempio per gli ormai introvabili infermieri. Spetta alla politica capire che i sanitari meritano più incentivi».

Incentivi che non si sono visti nemmeno a ridosso della frontiera con la Svizzera, il bonus di confine per evitare la fuga di medici e infermieri oltre il Ticino non si è mai concretizzato nonostante tanti annunci. E così dunque nella nostra provincia per garantire tutti i servizi anche sul territorio mancano oltre 300 infermieri, un ambulatorio dei medici di famiglia su tre è vuoto, rispetto al numero di specialisti siamo una delle province italiane con meno medici in relazione alla popolazione da assistere, ci sono reparti costretti a fermarsi. Ecco perché nel suo messaggio Spata ribadisce l’impegno dell’Ordine per chiedere «più dignità al nostro lavoro».

Sinergia tra enti

Tra le tante ombre incontrate dalla sanità locale in questo periodo storico ci sono però anche delle luci. «Per migliorare lo stato attuale delle cose nella nostra provincia- scrive Spata - ritengo che sia indispensabile continuare a lavorare, in sintonia con Asst e Ats e anche con le altre realtà ospedaliere del nostro territorio, sui progetti e sui percorsi di presa in carico dei pazienti in modo da fornire a noi tutti la possibilità di operare con maggiore serenità e nel contempo dare più tranquillità al cittadino».

«Da un anno circa – precisa il presidente dei medici – con le direzioni dei due principali enti sanitari e con ospedali come il Valduce abbiamo fatto partire diverse iniziative. Abbiamo iniziato piano, sono azioni per ora piccole, ma tutte messe insieme rappresentano una speranza concreta. I pazienti anziani cronici con problemi cognitivi vengono meglio gestiti da noi e dall’Asst Lariana nel Canturinio. In via Napoleona funziona un ambulatorio per i sintomi influenzali la sera e nei festivi, per evitare la corsa in Pronto soccorso. È in partenza una nuova iniziativa per i pazienti diabetici e ancora per i cronici da seguire nell’Alto lago. In città nel 2025 aprirà l’ospedale di comunità che può fare da filtro in uscita per le dimissioni e in entrata per i malati più fragili».

Secondo Spata contano più progetti come questi rispetto ai grandi investimenti sui macchinari e sulle mura. Per fare funzionare la sanità occorre puntare su medici e infermieri dando loro modo di essere impiegati su servizi concreti e vicini ai pazienti.

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