Cronaca / Como città
Giovedì 02 Marzo 2023
Allarme badanti: costi alti e più “nero”
Famiglie Gli aumenti decisi tre mesi fa gravano sulle famiglie e tante stanno decidendo di sospendere i contratti. Acli: «Bisogna trovare il modo di rendere più sostenibili gli stipendi, noi proponiamo di innalzare la deducibilità»
Badanti, aumentano i costi per le famiglie e aumenta anche il lavoro nero. Da tre mesi i comaschi che hanno bisogno di un aiuto a casa per sostenere i parenti anziani sono chiamati a riconoscere a colf e badanti un incremento degli stipendi, deciso su base nazionale. Le famiglie devono sborsare il 9,2% in più rispetto all’anno scorso, ovvero 125 euro al mese. Che significa, all’anno, poco meno di 2mila euro.
Le Acli stanno notando un calo delle posizioni regolari e un aumento delle cessazioni dei contratti nel comasco. Un segnale che fa pensare ad un maggiore ricorso al lavoro sommerso. «Sappiamo di nuclei familiari che ora pagano le badanti in nero, per risparmiare – dice Marina Consonno, presidente di Acli Como – ridurre le forme contrattuali però è un grave rischio, anche perché così non vengono tutelati gli anziani, i loro parenti e nemmeno le colf. Purtroppo il balzo salariale ricade per intero sulle famiglie e le mette in difficoltà. Dall’altra parte però ci sono lavoratrici che hanno bisogno di stipendi più dignitosi».
Fino all’anno scorso le badanti che lavoravano con un regolare contratto di base prendevano poco, 926 euro al mese per 30 ore settimanali in casa di un anziano non autosufficiente, 1.026 euro convivendo con l’assistito a tempo pieno. I salari sono ancor più bassi per seguire una persona autosufficiente. E infatti superata la pandemia a Como e provincia è difficile trovare colf e badanti. Questo succede perché le colf più esperte, più spesso provenienti dall’est, si spostano verso mansioni meglio retribuite. Sono per esempio molto richieste, una volta ottenuti i titoli, per fare le assistenti e le operatrici sanitarie. Così gestire a casa gli anziani parenti diventa più complicato, non tutte le famiglie possono permettersi di pagare le rette delle Rsa, spesso le pensioni non sono sufficienti a coprire le spese. E molti figli preferiscono preservare l’autonomia dei genitori cercando una soluzione a casa.
«Non dobbiamo contrapporre due fragilità – dice ancora Consonno – quindi le famiglie in crisi e le badanti mal retribuite. Occorre invece pensare a strumenti di sostegno. Le Acli propongono un nuovo sistema di deducibilità delle spese».
La legislazione attuale prevede la sola deducibilità dei contributi Inps dei collaboratori domestici per le sole famiglie il cui reddito mensile non superi i 2.100 euro. La proposta lanciata dalle Acli prospetta invece una detraibilità del 19% da estendere anche ai redditi fino almeno ai 10mila euro.
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