Alloggi ai sanitari, il piano del Sant’Anna per fermare la fuga

Sanità in crisi Il direttore generale dell’Asst Lariana: «Cerchiamo risorse per aiutare chi viene a lavorare qui». Le ipotesi: via Napoleona oppure l’area del San Martino

Caro casa, servono appartamenti per infermieri e operatori sanitari, l’Asst Lariana sta lavorando per costruire un convitto. La conferma arriva dal direttore generale, Luca Stucchi: «Da soli non possiamo risolvere il problema, ma ci stiamo lavorando». Questa estate la Regione ha approvato un ordine del giorno che chiede agli enti sanitari di assegnare alloggi al personale in cerca di una prima sistemazione. L’assessore regionale Alessandro Fermi ha annunciato l’idea di costruire un convitto per infermieri in città. L’ospedale sta studiando la migliore soluzione da attuare o in via Napoleona o dentro al San Martino.

«Indipendentemente dal – spiega il direttore generale dell’Asst Lariana – stiamo cercando le risorse finanziarie necessarie, tramite la Regione e possibili partner interessati. E poi serve una progettualità precisa. Noi possiamo dare ai sanitari che arrivano da fuori e che vogliono entrare in servizio una prima parziale risposta, per un periodo limitato di tempo. Così da dare modo a questi professionisti di trovare poi una soluzione più stabile, soprattutto per chi ha famiglia o la vuole costruire. È chiaro che il numero delle possibili stanze da realizzare nel San Martino o in via Napoleona accanto alla casa e all’ospedale di comunità non può soddisfare il bisogno abitativo di centinaia di dipendenti».

Mese cruciale

Settembre sarà un mese cruciale. Nel documento approvato dal consiglio regionale si legge anche che le Asst e le Ats possiedono un grande patrimonio immobiliare, in buona parte però inutilizzato. Gli enti sanitari comaschi pubblici per esempio a solo uso abitativo hanno 73 abitazioni di cui però 62 risultano sfitte, pur essendo a volte soluzioni di pregio. Dunque la necessità di riqualificare alcuni di questi stabili. Nel San Martino per esempio c’è proprio un ex convitto vuoto da un decennio che prima della pandemia l’ente voleva sistemare per altri scopi. In via Napoleona gli edifici inutilizzati sono diversi, davanti al monoblocco ci sono almeno cinque palazzine a tre piani da sfruttare.

Offrire una abitazione ai sanitari può essere una leva per riuscire ad assumere più professionisti. Una esigenza dei nostri ospedali infatti riguarda i vuoti negli organici.

Manca personale

«La carenza di personale sanitario è un grosso nodo – così ancora Stucchi – dobbiamo a mio parere cercare di uscire dal circolo vizioso. Se continuiamo a soffermarci solo sugli aspetti negativi della professione faremo sempre più fatica ad attrarre nuovi sanitari, allontaneremo le giovani leve. È vero, stiamo attraversando un momento difficile, ma occorre avere il coraggio di cambiare alcune regole, dotarsi di strumenti più rapidi ed efficienti per assumere. Dobbiamo rilanciare in senso positivo l’importanza e la bellezza di questo mestiere».

Sempre a settembre l’Asst Lariana deve discutere con la Regione il possibile allargamento del nuovo ospedale Sant’Anna. «In questi giorni con l’assessorato al Welfare ci siamo concentrati su altri temi – ribatte Stucchi – ma nel corso del mese affronteremo anche questo argomento». L’ospedale, piccolo rispetto alle esigenze sanitarie del territorio, ha bisogno secondo la direzione di essere potenziato, a pazienti e medici serve anche un nuovo grande parcheggio.

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