Anziani nel mirino dei truffatori, due colpi alla settimana: «Bisogna prevenire»

L’allarme Quest’anno scoperta una truffa su sette. I carabinieri: «Appello ai figli delle persone a rischio. Aiutate i genitori a difendersi, parlate dei pericoli»

Il bicchiere mezzo vuoto. Ogni tre giorni in provincia di Como viene messa a segno una truffa ai danni di anziani. E questo analizzando i soli dati raccolti dall’Arma dei Carabinieri (quindi senza le denunce presentate in Questura). Il bicchiere mezzo pieno: «Aumentano i casi scoperti. Nei primi sei mesi di quest’anno sono stati sette, contro uno soltanto dello stesso periodo dell’anno passato». Conclusione: «Le truffe agli anziani restano uno dei reati più odiosi e diffusi, ma grazie alla collaborazione dei cittadini oggi siamo in grado più facilmente di denunciare o arrestare i responsabili». Per il colonnello Giuseppe Colizzi, comandante provinciale dei Carabinieri di Como, la parola d’ordine è dunque «collaborazione». Che fa rima non solo con repressione, ma anche e soprattutto con prevenzione.

I numeri

Partiamo dai dati, per raccontare le truffe ai danni degli anziani. Nel primo semestre 2024 sono state 49, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023. I giorni maggiormente a rischio sono mercoledì e giovedì, mentre nel fine settimana i reati si azzerano e pochissimi si verificano lunedì e venerdì. L’orario in assoluto preferito dai truffatori è la fascia 10-12, seguita da quella 12-14. In queste quattro ore si concentra il 55% delle truffe.

Ma torniamo alla parola d’ordine: collaborazione. Innanzitutto quella chiesta ai figli e ai parenti più giovani delle potenziali vittime. «Noi continuiamo a organizzare incontri ed eventi di sensibilizzazione nelle Chiese, presso le associazioni e i luoghi di ritrovo degli anziani, per parlare con loro - spiega il colonnello Colizzi - Ma il messaggio più importante deve arrivare ai figli o comunque ai parenti più giovani: informate e spiegate». Magari anche con strategia all’apparenza banali: ad esempio stampare e appendere in casa il volantino con i consigli contro le truffe predisposto dall’Arma (ne parliamo nell’articolo accanto).

«Il primo suggerimento che mi sento di dare alle persone più esposte - spiega - è quello di chiamare subito il 112. Sempre. Ogni volta che si presenta qualcuno in casa o che si ricevono telefonate da sedicenti carabinieri o avvocati, bisogna chiamare il 112 e verificare».

Le indagini

Fin qui la prevenzione. Poi c’è la collaborazione per riuscire a scoprire l’identità dei truffatori: «La quasi totalità di chi commette questi reati - prosegue il comandante provinciale dei Carabinieri - è commessa da soggetti con precedenti penali specifici. Quindi sono tutti fotosegnalati. Due truffe siamo riusciti a scoprirle grazie a una foto e a un video che riprendevano gli autori. Grazie al sistema di riconoscimento facciale, abbiamo potuto identificare i responsabili». E qui l’appello è anche ai vicini di casa degli anziani, ai gruppi di controllo del vicinato, e alla vittime stesse: «Troppo spesso non si denuncia per vergogna. Ma superare la vergogna è un modo per aiutare gli altri anziani a non finire vittime di truffe analoghe». Perché la condivisione immediata a livello regionale delle informazioni su questi reati aiuta a fermare i responsabili prima che rientrino in azione: «La prevenzione - conclude il colonnello Colizzi - arriva anche dalla puntualità e celerità delle denunce».

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