Como, ancora finti carabinieri che truffano gli anziani: in fuga con 10mila euro

L’allarme Identificati e denunciati con le telecamere gli autori di due colpi a segno in via Zezio e a Lipomo. In un terzo caso il truffatore è riuscito a fuggire

Continua il braccio di ferro tra i carabinieri e i truffatori che si fingono uomini dell’Arma raggirando gli anziani. Il bilancio degli ultimi giorni è di altri due denunciati – entrambi napoletani – in quanto ritenuti essere i responsabili di due truffe avvenute in rapida sequenza la prima in via Zezio, in centro città, la seconda appena fuori, a Lipomo. Ma nel bilancio di questi giorni si inserisce anche un raggiro andato a segno, ai danni di una anziana di 86 anni – vedova – cui sono stati portati via gioielli e monili in oro per un controvalore quantificato in denuncia in circa 10 mila euro. Elementi, quelli delle denunce e quelli delle truffe ancora in essere, che già bastano per comprendere quanto questa sfida ai truffatori, nonostante le molte campagne e il numero di indagati che cresce settimana dopo settimana, non sia ancora stata vinta.

L’auto presa a noleggio

Partiamo delle note liete che sono quelle giunte dai carabinieri della Compagnia di Como che sono riusciti a individuare e denunciare piede libero alla procura due truffatori che avevano colpito in città. Si tratta di un ragazzo di 22 anni e di un uomo di 45 anni residenti entrambi nella città di Napoli. Secondo gli elementi raccolti, i due avrebbero colpito a Como, in via Zezio, ai danni di una anziana di 79 anni cui erano stati portati via dei gioielli sempre con la scusa del finto carabiniere che passava per ritirare beni per aiutare un parente in difficoltà con la giustizia, sia poco dopo a Lipomo. Il primo colpo era avvenuto l’ultima settimana di marzo alle 11 della mattina, il secondo nel primo pomeriggio dello stesso giorno ai danni di un uomo di 83 anni.

La visione delle telecamere e dei transiti registrati dalla lettura targhe, avevano però permesso di risalire ad una Citroen C3 presa a noleggio da una società, vista muoversi sia in via Zezio sia lungo la statale per Lecco. Le immagini e l’utilizzo del sistema “Sari” di riconoscimento facciale, avevano infine permesso di fare un ulteriore passo in avanti, arrivando anche a identificare i sospettati che sono poi stati denunciati alla procura in quanto sospettato di essere i truffatori della Citroen C3.

Purtroppo però non ci sono solo note positive. Perché proprio nelle ore in cui la segnalazione veniva inviata nel palazzo di giustizia cittadino, alla Compagnia di Como arrivava la notizia di un altro raggiro del “finto carabiniere” ai danni di una donna di Erba di 86 anni. Quest’ultima, vedova, il 17 aprile alle 14.30 del pomeriggio era stata contattata da un finto carabiniere che le aveva comunicato che il figlio era finito nei guai. Per questo servivano soldi o oggetti preziosi per aiutarlo.

«Li porto in caserma»

La vittima aveva consegnato una borsa contenente gioielli quantificati in circa 10 mila euro poi portati via dal malvivente che al contrario aveva detto all’anziana che li avrebbe portati in caserma per tenerli al sicuro. La zona del colpo, in questo caso, non era videoripresa ma la speranza dei militari dell’Arma è di riuscire comunque a dare un nome al malvivente.

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