Appello di don Giusto: «In città più asili, non solo “vetrine”»

Una «Pasqua» di «passaggio, trasformazione», anche per Como « da una città di frontiera e messaggera di Pace che rifiuta il proprio ruolo storico ad una città dal cuore caldo, accogliente, crogiuolo di un mondo nuovo della convivialità dei Popoli, della mediazione di pace nel conflitto Israele-Palestina». È l’augurio che don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, ha pubblicato nel notiziario della parrocchia in occasione della Pasqua. Una riflessione, quella del sacerdote, che richiama una precedente nota pubblicata sullo stesso notiziario e che tanto aveva fatto discutere: quella di Natale sulla “Lotta per il diritto alla casa”: una riflessione che «non ha sortito alcun effetto», scrive don Giusto.

Dunque, la Pasqua come passaggio e trasformazione. Da cosa a cosa? Scrive il parroco di Rebbio: «da un vivere decrepito e chiuso ad uno generatore di vita nuova. Passaggio dall’accumulo di armi all’invasione di Costruttori di Pace». Ma anche «passaggio da una città “provinciale” ad una europeista nel profondo del cuore». Come? Con il «passaggio dalla sicurezza per me – “prima i nostri” – alla sicurezza per tutti in ogni angolo della Terra» e da quello «dell’inferno demografico anche della città di Como al “paradiso” delle nuove nascite che allietano i quartieri; dalle politiche comunali che vogliono fare di Como una “vetrina” ad una città che spende quanto più possibile in asili nido e scuole materne; da una città che accompagna troppo i cani ad una città che accompagna le persone ad oltranza».

Spazio anche alla riflessione sulla religione: «Passaggio dalla reciproca ignoranza religiosa tra cristiani e mussulmani alla mutua conoscenza, all’incontro e alla costruzione insieme di città e quartieri aperti e solidali». E proprio in quest’ottica si chiude la riflessione di don Giusto: «A tutti gli amici mussulmani dei nostri quartieri di Rebbio e Camerlata augor buon tempo santo del Ramadan e buona festa di Eid al-fitr».