Aria del lago di Como in lattina: il nuovo souvenir da 9 euro ha una tradizione antica

La curiosità In vendita in centro città da inizio ottobre, prodotto

Aria del lago di Como in lattina, al modico - si fa per dire - prezzo di 9.90 euro. La nuova frontiera del souvenir è stata raggiunta con un prodotto in vendita in centro città - sia alla libreria Ubik che al ristorante Le soste del mare - ispirato a simili oggetti prodotti in altre città turistiche, da New York a Napoli. Un’idea che in realtà affonda le sue radici indietro nel tempo: nel caso dell’aria partenopea, per esempio, si deve tornare al secondo dopoguerra, quando Gennaro Ciavarolo diffuse la notizia di aver “intrappolato” l’aria della città in lattine vuote, che erano state inviate come viveri ai soldati statunitensi.

Dopo la seconda guerra mondiale

Da allora il modello si è diffuso ovunque, prima sempre sulla base delle idee di Ciavarolo e poi copiato e replicato da altri: in lattina si può acquistare “l’aria fritta” di Milano, la “fog” (nebbia) di Londra, “l’aria santa di Roma”, prodotta durante il Giubileo, o ancora “l’aria della pace”, dopo la fine della guerra del Vietnam, e poi sempre più nelle più note mete turistiche, sottoforma di souvenir, fino ad arrivare a Como.

A convincere i turisti a spendere quasi dieci euro per comprare letteralmente aria (ma gli ideatori garantiscono che l’aria intrappolata nella lattina è proprio quella del lago) è senza dubbio il packaging, in questo caso come nei tanti simili diffusi nel mondo. Così anche l’aria può diventare merce, soprattutto se l’aria in questione è quella di un luogo divenuto celebre in tutto il mondo, al punto da diventare un vanto per chi lo visita avere qualcosa che lo ricordi e che dimostri di averci soggiornato, fosse anche solo per un giorno.

Un caso iconico che ha lanciato il modello del gadget turistico è quello dell’azienda statunitense Fattrol, che vende in lattina come souvenir l’aria di città come New York, Londra, Parigi, Zurigo, Tokio, Dubai, o Shanghai. Stando a quanto dichiarato sulla confezione, il contenuto è «100% bio» ed è costituito da «aria fresca in scatola che allevia lo stress, cura la nostalgia di casa e aiuta a combattere la malinconia». Sulla lattina poi vengono rappresentati i monumenti e le principali attrazioni di ogni città, che rendono l’anonima scatola di latta un ricordo da collezione.

Ora è in vendita anche a Como

In città l’aria del lago di Como è in vendita da inizio ottobre: chi la acquista può scegliere se aprirla (l’invito degli ideatori, come spiegato sul sito lakecomoair.it, è quello «riscoprire la pace e l’eleganza di questo paradisiaco angolo di mondo») e riutilizzarla come porta oggetti, oppure conservarla sigillata. Sulla lattina e sul sito sono elencati anche gli ingredienti: nitrogeno, ossigeno, argo, diossido di carbonio, neon, elio, metano, cripto, idroeno, xeno e un briciolo (0,0000001%) della “formula segreta del lago di Como”.

Non solo turismo

Ma il mercato dell’aria in lattina non riguarda solo i turisti e i collezionisti di gadget peculiari. Dopo che l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) ha decretato che il principale rischio sanitario di natura ambientale nel mondo è l’inquinamento dell’aria, nel 1987, il business si è lentamente ma capillarmente esteso alla vendita di “aria in bottiglia”, soprattutto sui mercati asiatici, ovvero in quei paesi come la Cina e la Corea, ma anche l’India, dove il tema dell’inquinamento dell’aria è maggiormente sentito.

Di qui la nascita di numerose aziende, come la britannica AethAer, fondata nel 2015, o, appena un anno prima, la canadese Vitality Air, che hanno messo sul mercato rispettivamente l’aria delle campagne inglesi e quella della natura canadese. In questo caso il costo è decisamente più sorprendente rispetto alla lattina comasca: un vasetto di 580 millilitri di aria inglese venduta da AethAer costa 80 sterline.

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