Cronaca / Como città
Venerdì 27 Dicembre 2024
Armati di notte nella casa da svaligiare, condannati a oltre due anni
Via della Madonnetta Hanno scelto Natale per entrare in un appartamento adibito a b&b
Lo hanno visto attraverso allo specchio. Lui, nascosto in camera dietro una porta, attendeva che gli agenti entrassero per aggredirli. Armato con un grosso coltello da cucina. Così i poliziotti hanno estratto la pistola, gli hanno intimato di uscire dal suo nascondiglio e lasciar cadere l’arma e infine hanno ammanettato sia lui che il complice.
Doppio arresto nella notte di Natale all’interno di un appartamento, in una palazzina vista lago e città di via Della Madonnetta. In manette due giovanissimi ladri che, pensando di poter agire indisturbati, hanno rovistato per quasi un’ora all’interno dell’abitazione presa di mira (adibita a bed and breakfast). A tradirli i rumori, che hanno insospettito un vicino di casa il quale ha chiamato il 112.
L’allarme
L’intervento degli agenti della squadra volante della Questura risale a una manciata di minuti prima delle tre della notte tra la vigilia e Natale. I primi rumori, in realtà, il vicino li aveva sentiti già un quarto d’ora prima ma aveva pensato ad alcuni turisti rimasti chiusi fuori da uno dei tanti b&b presenti nel condominio.
Quando i rumori si sono fatti insistenti, l’uomo ha chiamato il numero unico d’emergenza. Facendo intervenire le volanti. E in effetti i poliziotti hanno immediatamente capito che, all’interno dell’abitazione, c’era ancora qualcuno. E quel qualcuno era senz’ombra di dubbio un ladro, visto che la porta era stata forzata e un vetro divelto. Infatti, una volta entrati, gli agenti hanno sentito dei rumori provenire dalla stanza da letto. Dove, nascosti, vi erano due giovani.
L’arresto
Il primo si era piazzato dietro la porta. Il secondo in un angolo. Il primo era armato di coltello. Il secondo alla vista degli agenti ha provato ad aggredirli a calci e pugni nel tentativo di farsi largo e fuggire. Tentativo fallito miseramente.
In manette sono finiti Houssam Chrif, 21 anni, nato in Marocco. In realtà il nome è quello che lui ha dato agli agenti, senza alcuna certezza sia l’identità reale. Nella banca dati delle impronte digitali sono comparsi almeno altri quattro alias. La sola cosa coerente la data di nascita: il 15 aprile 2003. Sempre dalla banca dati sono emersi diversi procedimenti a suo carico per reati contro la persona e contro il patrimonio. Quest’anno è stato pure arrestato, in quel di Firenze.
L’altro finito in manette si chiama - o, meglio, dice di chiamarsi - Hamza Ban Hine. A suo dire avrebbe soltanto diciassette anni, compiuti da poco. Ma stando all’esame auxologico compiuto al Sant’Anna in realtà è risultato essere maggiorenne. A suo carico nessuna precedente denuncia.
Come detto i due sono entrati nell’abitazione da svaligiare armati. Ban Hine aveva addosso due coltelli da cucina con lama lunga oltre una decina di centimetri. Anche Houssam aveva addosso un coltello, quello usato per minacciare i poliziotti, un arma con una lama di ben 20 centimetri. All’ingresso i poliziotti hanno trovato un quarto coltello usato per forzare l’appartamento dell’ingresso. Dopo aver trascorso Natale dietro le sbarre, i due sono stati processati per direttissima: Houssan ha patteggiato 2 anni e 4 mesi, l’altro 2 anni, per entrambi divieto di dimora a Como.
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