Artisti di strada, il Comune risponde alle proteste: «Ora una app e sarà più facile»

Novità Un arpista aveva denunciato le difficoltà e le lungaggini legate al nuovo regolamento. L’assessore: «Entro due mesi procedure snelle e veloci»

Il Comune riconosce che attualmente i tempi per le autorizzazioni degli spazi agli artisti di strada sono lunghe, ma assicura che le cose cambieranno nell’arco di un paio di mesi. A segnalare una serie di difficoltà Davide Negretti, arpista professionista da 12 anni e membro del complesso “Tinere Harpa” che lamenta tempi lunghissimi per il via libera («Mi hanno riferito che l’attivazione delle postazioni richieste avviene solo dopo 30 giorni l’avvenuto invio della domanda»), oltre al fatto che la richiesta deve essere fatta obbligatoriamente di persona e al costo (32 euro, di cui 16 di marca da bollo, non citata nel regolamento).

La risposta dell’assessore

A rispondere è l’assessore alle Attività economiche e commercio Michele Cappelletti: «Al momento la procedura è come quella per l’occupazione del suolo pubblico e, quindi, è corretto che venga applicata la marca da bollo e anche i tempi di rilascio sono quelli relativi all’occupazione di suolo pubblico». Aggiunger però che entro due mesi ci sarà una svolta verso il digitale. «Stiamo preparando il programma in modo da snellire le procedure e dovrebbe essere pronto entro un paio di mesi al massimo. In quel modo sarà tutto molto più semplice e si potrà fare con un’App su cui andranno caricati i documenti necessari». In quel modo, almeno nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, dovrebbero abbattersi i tempi sia per le procedure (che non si dovranno più fare di persona), ma anche per l’autorizzazione degli spazi dove potersi esibire. Il regolamento degli artisti di strada era stato approvato lo scorso mese di ottobre.

La testimonianza di un musicista

L’arpista Negretti ha deciso di rinunciare alla sua esibizione: «Quando ho ricevuto l’invito a ritirare le concessioni ho scoperto di dover pagare altri 16 euro, non segnalati nel regolamento, per un totale di 32 euro ( la domanda va presentata con marca da bollo da 16 euro, ndr.). Ho deciso di rinunciare e mi dispiace, perché Como è la mia città e io sono un musicista e compositore professionista: la mia musica nasce su questo territorio e mi piacerebbe potermi esibire anche qui senza dover incorrere in tutte queste complicazioni».

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