Cronaca / Como città
Venerdì 01 Novembre 2024
Asili nido, niente nuove iscrizioni: «Manca il personale»
Comune Palazzo Cernezzi congelata la finestra di novembre I sindacati: «Scelta politica»
Palazzo Cernezzi dice no a nuove iscrizioni agli asili nido comunali. L’amministrazione Rapinese ha deciso di non aprire la finestra di novembre per consentire alle famiglie di iscrivere i propri figli al nido. Una decisione facoltativa, prevista dal regolamento dei servizi alla prima infanzia nel caso in cui al 31 ottobre «sia esaurita la lista d’attesa e vi sia almeno un posto libero».
La dirigente, Maria Antonietta Luciani, ha firmato la determina con la quale «non si procederà con l’apertura della seconda sessione di iscrizioni» e questo in quanto l’amministrazione «non ritiene sostenibile un aumento dei bambini frequentanti gli asili nido comunale»
A spingere la dirigente a bollare come «insostenibile» l’incremento dei posti nei nidi c’è, in buona sostanza, un’asserita carenza di personale. A mettere in crisi, dal punto di vista numerico, il servizio negli asili comunali, innanzitutto nella determina viene citata l’ordinanza del Tar che ha accolto la sospensiva presentata dai genitori riguardo la chiusura dell’asilo Magnolia di via Passeri. Questo «ha richiesto - si legge nell’atto del Comune - l’assegnazione e il relativo spostamento di quattro educatori che erano stati assegnati ad altri asili».
Inoltre «alcuni educatori sono assenti dal servizio per motivi di malattia o perché, per problemi di salute, non possono più svolgere il servizio al nido».
Due spiegazioni che hanno fatto arrabbiare i sindacati che, già nei giorni scorsi, hanno denunciato la decisione da parte del Comune di revocare il bando del Comune per l’assunzione di nuovi educatori e di non ricorrere a graduatorie o centri per l’impiego per alleggerire il carico di lavoro sulle spalle dei dipendenti già assunti, anche in sostituzione di chi si è ammalato e - per ammissione della stessa amministrazione nella determina pubblicata ieri sull’albo pretorio.
«Siamo di fronte a una chiara volontà politica nel non aver istituito un bando per l’assunzione di nuove figure professionali - commenta Stefania Macrì, di Cgil - Dal momento dell’ordinanza del Tar sul Magnolia a oggi ci sarebbe stato tutto il tempo utile a prevedere un concorso. Inoltre c’è stata anche una dimissione a settembre, tra gli educatori dipendenti del Comune».
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