Asili nido, presidio davanti al Comune. Mattinata di code e disagi (ma limitati)

Questa mattina Protesta contro la chiusura degli asili decisa dalla giunta Rapinese. I disagi maggiori attorno alle 9.30 in tangenziale per la chiusura di viale Rosselli

Erano un centinaio i manifestanti che, questa mattina alle 9.30, si sono mossi da via Passeri in direzione Comune percorrendo il lungolago per protestare contro la chiusura degli asili nido. Oggi è stato indetto uno sciopero del personale dei nidi. A indire l’astensione dal lavoro sono le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. Nel volantino che hanno diffuso scrivono: «Rapinese e Roperto: assenti ingiustificati. Chi lavora deve avere risposte». E chiedono «assunzioni pubbliche; riapertura nidi Magnolia, Coccinella e Nuvoletta e cessazione collaborazioni coi privati». Ad aver fatto scattare la protesta è stata la mancata risposta alla richiesta di un incontro inviata al sindaco Alessandro Rapinese e alla sua vice Nicoletta Roperto (che è anche assessore alle Politiche educative) dai lavoratori.

La manifestazione è partita alle 9.30 al nido di via Passeri e da lì i partecipanti si sono mossi in corteo fino al Comune. La Polizia locale ieri ha reso noto il percorso che prevede la contestuale sospensione della circolazione dalle 10 per il tempo necessario per il passaggio dei manifestanti: via Passeri, via Raschi, viale Fratelli Rosselli, lungolario Trento, piazza Cavour, via Plinio, via Macchi, piazza Grimoldi, via Pretorio, piazza Verdi, via Bertinelli, palazzo del Municipio. In via Passeri e in via Raschi è stato disposto anche il divieto di sosta con rimozione dalle 8 alle 11

Nei giorni scorsi la segretaria della Funzione pubblica Cgil Stefania Macrì, così come i colleghi di Uil e Cisl aveva fatto presente che «sarà una manifestazione con la quale ci faremo vedere perché lo scopo è quello di rendere visibile la nostra contrarietà all’organizzazione che sta portando avanti l’amministrazione. Il Tar (che ha bocciato il ricorso presentato da alcuni genitori contro le chiusure, ndr) ha espresso la sua posizione su un diritto soggettivo dell’utenza, mentre noi contestiamo la volontà politica e, a fronte di 90 firme raccolte i lavoratori si sarebbero aspettati almeno una risposta che però non è arrivata». Oggi, quindi, braccia incrociate e corteo di protesta.

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