Cronaca / Como città
Domenica 07 Luglio 2024
Asili nido da riaprire, sindacati e genitori fanno festa
La sentenza Dopo la vittoria al Consiglio di Stato, i rappresentanti dei lavoratori invocano nuove assunzioni e più welfare
«Definiamo questa sentenza storica perché per la prima volta si riconosce il valore della continuità educativa e della comunità di riferimento nei servizi 0-6 anni». Così Cgil, Cisl e Uil confederali, insieme alle categorie della funzione pubblica e a tutto il personale del settore asili nido, hanno espresso la propria soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di chiusura dell’asilo nido Magnolia di via Passeri avanzata da un gruppo di genitori. Difficile, a questo punto, che la struttura possa chiudere a settembre, come invece era stato stabilito dalla giunta comunale, ora chiamata a tornare sui propri passi. «Il personale del settore nidi ha scioperato lo scorso 18 giugno raggiungendo l’obiettivo di chiudere tutti i nidi – hanno evidenziato in una nota le sigle sindacali rappresentate da Alessandra Ghirotti, Paola Gilardoni, Dario Esposito, Stefania Macrì, Nunzio Praticò e Massimo Coppia -. Tale amplissima partecipazione e tutto il percorso sindacale intrapreso sono stati tenuti in considerazione dai giudici. Il personale si è dimostrato parte attiva e non ha subito passivamente le scelte dell’amministrazione sostenendo i genitori e soprattutto i propri bambini nella rivendicazione del diritto alla continuità educativa e al mantenimento degli asili nido nei quartieri della città. Abbiamo già espresso la nostra totale contrarietà a decisioni orientate alla riduzione dell’offerta di posti sul territorio e cogliamo l’occasione per ribadire la necessità che il sistema dei servizi educativi sia di qualità a garanzia dei bisogni educativi dei bambini e adegui la propria attività alle esigenze delle famiglie». Ed è stato aggiunto: «Il Comune di Como per 40 anni ha assicurato una elevata qualità del servizio educativo per l’infanzia (...) Se davvero il sindaco vuole essere il Real Madrid della Pa ripensi il servizio in questa ottica: occorrono concorsi pubblici per sostituire il personale cessato in ambito educativo, delle cucine e ausiliario, oltre che per rilanciare il sistema dei servizi di welfare di prossimità rivolti in particolare alla prima infanzia».
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