Cronaca / Como città
Giovedì 31 Ottobre 2024
Asilo nido di Sagnino ai privati. Cgil: «Educatrici pagate molto meno»
La novità La collaborazione tra Comune e cooperative a Sagnino criticata dai sindacati:«Fino a 400 euro in meno»
La co-progettazione tra Comune e cooperative (Baobab, Questa Generazione e Csls, quest’ultima attiva solo nel nido di Monte Olimpino) all’interno del nido di Sagnino, attivata da settembre, mette in allarme il sindacato.
«Si è detto che le educatrici sono tutte valide, non c’è dubbio, ma quelle assunte dal Comune e quelle assunte dalle cooperative private hanno stipendi molto diversi - ha lamentato Stefania Macrì di Cgil - Perché il Comune non obbliga questi enti a pagare le educatrici, che lavorano al fianco di quelle comunali, nello stesso nido, tanto quanto queste ultime?». La differenza, in termini di stipendio, secondo quanto rilevato da Cgil stessa, può arrivare fino a 400 euro. Lo stipendio di partenza per gli educatori in possesso di una laurea almeno triennale e operanti nei nidi gestiti dalle cooperative private ammonta a 1660 euro lordi al mese per un totale di 38 ore lavorative a settimana. Le figure educative assunte invece dagli enti locali, anche in questo caso in possesso di una laurea triennale, per 36 ore lavorative a settimana, guadagnano mensilmente 1782 euro lordi (fino a 2100 con le nuove assunzioni in categoria superiore). «Il Terzo settore fatica a reperire educatori, tanto che a settembre alcune educatrici assunte dal Comune hanno raccontato di aver lavorato oltre il proprio orario per sopperire ai vuoti di personale delle cooperative» continua Macrì, che sottolinea come la situazione denunciata dagli educatori sia critica non solo all’interno del nido di Sagnino.
«Le educatrici ausiliarie ci hanno confessato di non aver mai fatto così tanta fatica. Il bando del Comune per l’assunzione di educatori è stato revocato e non c’è una graduatoria che permetta di colmare i vuoti lasciati dal personale in malattia, tanto più che non viene concesso l’aumento ore al personale assunto part-time. Educatori in affanno e non pagati a sufficienza. «La volontà del Comune è solo quella di risparmiare?»
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