Cronaca / Como città
Mercoledì 27 Novembre 2024
Asilo Sant’Elia, non solo degrado
C’è un altro problema: il cedro
Il caso Cresciuto nel giardino di via Alciato, l’albero incombe sui tetti I residenti: «Un pericolo, da più di cinque anni invochiamo un intervento»
All’interno del giardino dell’asilo Sant’Elia c’è quello che potrebbe essere chiamato l’albero della discordia. Il grande cedro, che non era inizialmente presente nello spazio progettato dall’architetto Giuseppe Terragni e ancora oggi uno degli edifici di maggior pregio del Razionalismo, dovrebbe essere successivo agli anni Quaranta. L’edificio, infatti, venne progettato nel 1935 e realizzato nei due anni successivi dal Terragni con lo scopo di risolvere le esigenze del nuovo quartiere operaio che stava sorgendo nella zona ed è, ovviamente, presente su tutti i libri di architettura razionalista e meta (nonostante l’abbandono) di visitatori stranieri, studenti e appassionati.
Messa in sicurezza
La pianta, come detto, in origine e in base alle ricostruzioni storiche non c’era e non era, quindi, stata pensata da Terragni come parte integrante dell’asilo. Poi, però, a tutti gli effetti ha trovato e manutenuto casa all’interno del giardino della scuola materna chiusa nel luglio di cinque anni fa e in attesa di un restauro integrale per poter diventare un museo e un centro culturale e per eventi.
Negli ultimi anni, però, lamentano i residenti della vicina via Alciato, l’albero si è talmente allargato da arrivare praticamente a ridosso dei balconi ed è finito al centro di un contenzioso con chi vive in via Alciato e si trova le fronde come parte dell’arredamento. «Sono più di cinque anni – lamentano i residenti – che chiediamo al Comune di intervenire in quanto è necessaria una messa in sicurezza urgente vista la vicinanza con le nostre case. Dovesse cadere, infatti, distruggerebbe completamente il tetto». La questione è finita più volta all’ordine del giorno delle assemblee di condominio poiché gli abitanti denunciano, a causa dell’invasività della pianta, mancanza di luce, di sicurezza, di manutenzione con i relativi disagi presenti e futuri (dalle grondaie intasate all’umidità) e segnalano di aver trovato rami caduti sulla loro proprietà. C’è anche chi usa l’ironia dicendo che non servirà comprare l’albero di Natale, ma semplicemente mettere le palline su uno dei rami che già praticamente entra in casa.
Ci sono i fondi
Insomma, una questione che si trascina ormai da tempo a suon di lettere e richieste con l’albero che, nel frattempo, continua a crescere incurante delle polemiche che si consumano al di sotto delle sue fronde. I residenti precisano di non chiedere per forza il taglio dell’albero, ma che venga potato e messo in sicurezza.
La questione dovrebbe però essere arrivata alla risoluzione. Da Palazzo Cernezzi garantiscono infatti l’intervento sull’albero nell’arco di qualche settimana e hanno già previsto i fondi necessari e definito chi dovrà eseguire il lavoro.
Il sindaco Alessandro Rapinese a riguardo dice che «entro il mese di dicembre di quest’anno verrà effettuato sulla pianta un intervento di manutenzione importante in termini di potatura». Nessun taglio drastico, ma i condomini dovrebbero continuare ad avere la vista sull’albero e sul giardino senza però ritrovarsi i rami sul balcone.
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