AstraZeneca, dopo il fermo è psicosi
Elenchi di riserva contro gli sprechi

Probabile un nuovo via libera ma si temono tante rinunce - L’indicazione: convocare persone della stessa categoria - Anche se dopo le parole di Figliuolo qualcuno chiama gli amici

I vaccini AstraZeneca potrebbero ricevere il via libera già nei prossimi giorni, ma adesso si teme l’effetto psicosi. E così i centri vaccinali comaschi stanno studiando un piano d’azione per evitare di ritrovarsi a dover buttar via preziosi dosi.

Dopo il blocco alla somministrazione del preparato della ditta anglo-svedese, domani l’Ema (l’agenzia europea del farmaco) dovrà pronunciarsi sui possibili rischi del siero. Nelle prime dichiarazioni i vertici hanno sottolineato come i decessi segnalati non abbiano alcun legame comprovato, un messaggio insomma rassicurante. Ma lo stop improvviso ha creato allarme e molti dubbi nella popolazione. Ed è quindi lecito aspettarsi che molti appuntamenti fissati saltino.

La principale categoria interessata sono gli insegnanti, circa 8.500 da vaccinare con AstraZeneca nel Comasco. La direzione al Welfare regionale ha spiegato che «per evitare che delle dosi di vaccino vadano disperse, per la mancata presentazione di alcuni pazienti, tutti i centri vaccinali lombardi hanno creato liste di riserva omogenee con le categorie interessate». Dei riservisti pre allertati da chiamare al telefono il giorno stesso. Ed è già capitato a Como che alcuni docenti siano stati contattati dai centri vaccinali per sostituire colleghi assenti. È sempre la Regione a spiegare che «non sono previste né ammesse auto candidature».

Ma in redazione arrivano segnalazioni di chiamate di diverso tenore: persone che non appartengono alle categorie con la precedenza, che però conoscono dei “vaccinatori” e che vengono chiamati in extremis. Sta di fatto che il generale Francesco Paolo Figliuolo, il commissario straordinario all’emergenza, ha dichiarato che pur di non sprecare le dosi va bene farle a «chiunque passa». Una posizione di buon senso che però rischia di generare preferenze e sorpassi di coda.

«Le dosi eventualmente residue a fine giornata – si legge nella circolare poi firmata dal commissario - qualora non conservabili» saranno «eccezionalmente somministrate per ottimizzare l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal piano nazionale e le successive raccomandazioni». E così in Lombardia e nei centri vaccinali comaschi ci si domanda come sia possibile nel concreto vaccinare gli aventi diritto di passaggio a fine giornata.

Non ci sono indicazioni chiare a riguardo, chiesti lumi agli ospedali coinvolti attendono disposizioni più precise.

Da segnalare casi di giovani docenti arrivati nei giorni scorsi in Napoleona o al Sant’Anna che, riportati ai vaccinatori i problemi di salute ancorché comuni e non gravi, hanno visto il rinvio della vaccinazione con AstraZeneca ricevendo un nuovo appuntamento per Pfizer. Sono pochi secondo i sindacati.

In realtà la circolare del Ministero della Salute esclude solo i malati estremamente fragili con «dodici patologie come quelle oncologiche, cardiocircolatorie, la fibrosi cistica o l’insufficienza renale». Non quindi per esempio una generica ipertensione su soggetti poco sovrappeso. I candidati non possono scegliere il vaccino. La scelta non spetta nemmeno agli operatori dei centri vaccinali. Chi rinuncia o non si presenta perde il posto e, ricorda la Regione, se vuole ricevere in futuro il vaccino deve mandare di nuovo l’adesione finendo dunque in coda alla stessa categoria d’appartenenza.

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