Auto fatte demolire tre anni fa: ma continuano a ricevere il bollo

Como Sono centinaia i clienti della Autodemolizione Comasca di via Donato Frisia ad Albate coinvolti nella vicenda posta sotto indagine dalla Polizia stradale

Non è ancora finita la vicenda che riguarda le centinaia di clienti della Autodemolizione Comasca di via Donato Frisia ad Albate, società che – secondo una indagine della Polizia stradale di Como – avrebbe raccolto circa 620 tra auto e moto per avviarle alla rottamazione, senza tuttavia adempiere a quelli che erano gli obblighi di radiazione e di cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico quantomeno nei tempi previsti dalla normativa.

L’effetto di queste inadempienze si sta riverberando ancora sulla provincia e sulla città, perché ancora oggi a Como c’è chi riceve dalla Regione Lombardia gli avvisi di scadenza del bollo di veicoli che per i vecchi proprietari dovrebbero essere da tempo un cubo di lamiere. L’ultimo caso, dei molti che vengono segnalati, riguarda un cinquantenne di Como che ha ricevuto nei giorni scorsi la scadenza del bollo dell’auto che era di proprietà della madre nel frattempo defunta, intestataria di una vettura che era stata portata per la demolizione fin dal 2021.

Ma di vicende simili, assicura la Stradale che aveva coordinato le indagini, ce se sono molte come tante sono le telefonate che quotidianamente arrivano in via Italia Libera. Il consiglio, per tutti questi cittadini, è di prendere un appuntamento (deve essere fissato in precedenza) con l’Aci di Como che aiuterà nel redigere la pratica di «perdita di possesso» del veicolo, per cui serve il certificato di rottamazione (che riporta un numero ed una data certa) oppure – in caso di veicoli di eredi – una dichiarazione sostitutiva sempre rivolta a chiedere la perdita di possesso del veicolo.

Anche la Polizia Stradale di Como è a disposizione dei cittadini per qualsiasi informazione, contattando il numero 031.317735 oppure l’indirizzo mail [email protected]. Erano state ben 620 le irregolarità amministrative commesse dalla società attiva nel campo delle demolizioni di automobili e motociclette, con violazioni complessive che avevano toccato un importo quantificabile in 837 mila euro. Veicoli che erano stati presumibilmente demoliti ma di cui non faceva seguito la parte amministrativa, oppure in cui la documentazione per l’effettiva radiazione non veniva consegnata al Pra nei tempi previsti. Motivo che aveva portato questi veicoli a risultare per la Regione Lombardia ancora ufficialmente circolanti e quindi soggetti alle tasse governative (a partire dal bollo dell’auto) anche se di fatto non erano più nelle disponibilità dei legittimi proprietari.

Le indagini sulla Autodemolizione Comasca erano state condotte dalla squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Como.

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