Auto italiana in divieto di sosta e la Lega dei Ticinesi attacca Rapinese

Lugano Il consigliere leghista Quadri posta un’immagine di un’auto con targa italiana posteggiata male

Ormai i parcheggi (in divieto di sosta) sembrano essere diventati uno dei principali nodi del contendere nella diatriba in atto tra Como e il vicino Canton Ticino, in particolare Lugano.

Ad innescare un nuovo capitolo di quella che sta assumendo i connotati di una storia infinita ci ha pensato nuovamente il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri, che sabato a tarda ora ha postato l’immagine di un’elegante “Mercedes” con targhe italiane parcheggiata là dove non sarebbe dovuta essere dentro l’autosilo “Motta” a Lugano. «L’automobilista italico parcheggia la sua “Mercedes” nel posto riservato alle smart, proprio sotto il cartello», l’incipit del post nel quale il consigliere nazionale leghista ha chiamato in causa direttamente il sindaco di Como, Alessandro Rapinese. E questo perché «a Como le auto con targhe “TI” parcheggiate irregolarmente vengono rimosse col carro attrezzi. Almeno di questo si vanta il sindaco».

Chiaro l’intento di Lorenzo Quadri di alzare nuovamente il livello dello scontro dialettico a due settimane dalle elezioni cantonali, in cui le dinamiche di confine possono giocare un ruolo importante per recuperare qualche voto.

Prova ne sia che in poche ore il post ha ottenuto una settantina di “like” uniti ad una ventina di commenti, alcuni dei quali al vetriolo. «A Lugano c’è un sindaco del tuo partito (il riferimento è a Michele Foletti, ndr). Basta fargli fare come a Como», si legge in uno di questi commenti. Ma c’è anche chi difende l’operato di Alessandro Rapinese (in campagna elettorale l’attuale sindaco aveva promesso la “guerra” alle auto ticinesi in divieto di sosta), facendo notare che «il sindaco di Como non ha tutti i torti. La maggior parte delle persone in città straniere fa quello che vuole».

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