Autovelox in città, la politica si divide ma non li boccia

Il dibattito Il Pd: «Bene, se non vengono usati per fare cassa». Fratelli d’Italia: «Meglio i posti di blocco»

«Gli autovelox devono essere utili ai fini del miglioramento della sicurezza ma sembrano più un sistema per fare cassa». Sono generalmente critici sulle modalità di gestione degli occhi elettronico anti-velocità voluti dal sindaco Alessandro Rapinese, più che sul provvedimento in sè, i rappresentanti comaschi delle forze politiche. «Contesto le multe come approccio globale alla circolazione - dice Sergio Gaddi, consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia - A Como negli ultimi anni qualunque intervento ha un approccio punitivo, ma non si può vedere sempre l’automobilista come un nemico e l’incasso come obiettivo. Più nel merito, pur non essendo un tecnico, mi chiedo se non ci sono misure strutturali che il Comune possa adottare prima di passare alla fare sanzionatoria. Ritengo fondamentale che gli apparecchi siano segnalati, ma il mio giudizio in generale resta negativo: non mi sembra siano così necessari e ritengo siano stati previsti in modo generico su strade a grande scorrimento. Mi chiedo poi quale sarà l’impatto sulla circolazione in Napoleona, strada sulla quale è davvero difficile ipotizzare di poter viaggiare sotto i 50 all’ora».

Per Vittorio Nessi, consigliere di Svolta civica, «si tratta di una decisione presa senza essersi mai confrontato con il consiglio comunale. Il sindaco, come per altri temi della città, ritiene infatti che nessun contributo possa derivare dal confronto con le minoranze. Non ci sono stati, quindi, né un approfondimento pubblico né un’analisi dei dati. Auspichiamo che non siano meri strumenti per far cassa ma non abbiamo elementi per poterlo affermare».

Elena Negretti, consigliere comunale della Lega, ricorda che «grazie al decreto Salvini è disponibile uno strumento che regola l’utilizzo degli autovelox avvalendosi della competenza della Polizia Stradale e della Prefettura, per perseguire la sicurezza sulle strade e contemporaneamente evitare eccessivi posizionamenti che sarebbero sospetti per fare cassa, mi risulta che il Comune di Como aveva proposto più strade.Ciò premesso - aggiunge - la sicurezza si esercita presidiando comunque il territorio con la polizia locale, settore fortemente trascurato da questa amministrazione».

«Come abbiamo già avuto modo di dire, noi siamo a favore della sicurezza stradale - dice Sergio Zauli, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia - Gli autovelox sono strumenti, bisogna vedere come vengono usati: per come vuole posizionarli il sindaco dico senza mezzi termini che mi sembrano inutili - per esempio, nei pressi degli incroci semaforici la velocità tende già a rallentare - o un mezzo per fare cassetta. Ma soprattutto se davvero vogliamo fare prevenzione sono molto più utili i posti di blocco, perché chi corre in auto lo fa spesso sotto effetto di alcol o sostanze ed è di fondamentale importanza in questi casi fermare il veicolo».

Favorevole agli autovelox il Pd, ma con l’unico obiettivo di fare prevenzione: «Riteniamo - dicono il segretario cittadino Daniele Valsecchi e i consiglieri comunali Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani - che la loro introduzione, al fine di rendere più sicure le strade di Como, possa rappresentare una novità positiva. Questo, tuttavia, deve essere lo spirito che guida l’introduzione dei nuovi dispositivi, che devono essere un deterrente e non uno strumento per fare cassa. In ogni caso, ci riserviamo, nei prossimi giorni, di sentire i cittadini dei diversi quartieri e di fare valutazioni specifiche sulle zone in cui verranno posizionati gli autovelox».

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