Autovelox, il test: Napoleona a 50 quasi impossibile. E voi siete a favore? Sondaggio nell’articolo

Viabilità Sulle strade dove saranno messe le telecamere. Anche la bici elettrica più veloce di chi rispetta i limiti

Alla fine, in Napoleona, anche il rider in sella alla bici elettrica andava più forte di noi. In una domenica pomeriggio di poco traffico e tanto sole, abbiamo testato quanto accadrà non appena il Comune avrà messo in funzione i nuovi autovelox nelle cinque vie cittadine dove Palazzo Cernezzi ha dichiarato guerra alla velocità. Tra le 14.45 e le 15.30 abbiamo più volte percorso viale Innocenzo, via Varesina, la Canturina, la via Paoli e, soprattutto, la Napoleona per verificare se il rispetto dei limiti è utopia oppure un’impresa alla portata.

Da via Paoli alla Canturina

Il primo test in viale Innocenzo, dove l’autovelox sarà posizionato subito dopo l’incrocio con via Benzi (andando verso il lago) e telecamere puntate su entrambe le direzioni di marcia. Ed è un primo test rassicurante: complice la presenza di numerose auto straniere (inglesi, francesi, tedesche e spagnole) il limite sembra essere rispettato. Solo le moto fanno fatica a restare sotto i 50 all’ora. In realtà in direzione lago sembra che, soprattutto nel punto dove sarà posizionato l’autovelox, il limite orario sia maggiormente rispettato. Decisamente meno in direzione opposta, dove comunque il punto dove si corre di più è subito dopo la curva passata la Comodepur e poco prima del semaforo pedonale di fronte a Quarto Ponte.

Cinquanta all’ora rispettati anche in Varesina, dove l’autovelox sarà all’altezza di via Giovio. Qui si corre soprattutto di sera e di notte, di giorno è molto più difficile farlo. Anche via Canturina, dove la telecamera sarà piazzata davanti al cimitero di Camerlata, ieri pomeriggio non si presentava come una pista di Formula Uno. Poco traffico e, tendenzialmente, rispettoso dei limiti. Diverso il discorso in via Paoli dove si ha la tendenza a schiacciare un po’ di più sull’acceleratore, ma la presenza di così tanti semafori uno dietro l’altro impediscono corse a velocità insostenibili. Forse il tratto più pericoloso è quello tra via Badone e l’incrocio con via Repubblica Romana.

Il nodo Napoleona

Ma se gli “eccessi” di velocità sulle quattro strade testate e appena citate sono stati limitati, in Napoleona il discorso cambia. E anche di molto.

Innanzitutto, la discesa. Scendere da Camerlata verso piazza San Rocco rispettando i 50 all’ora vuol dire o continuare a schiacciare il freno oppure inserire la terza o - meglio - la seconda marcia nella prima parte fino al curvone. L’abbiamo percorsa tre volte rispettando i 50 all’ora e senza alcuna eccezione tutti ci hanno superato. Qualcuno anche con fare scocciato, considerando quella velocità come un pericoloso intralcio.

In Napoleona l’autovelox sarà posizionato a scendere davanti alla casa Cantoniera così da obbligare auto e moto a decellerare prima del curvone, a salire all’altezza del dormitorio comunale, anche qui con l’intento di costringere a tenere una velocità bassa nell’affrontare la curva, il punto più pericoloso della strada.

Resta il fatto che tra piazza San Rocco e l’ex ospedale Sant’Anna in pochi riescono veramente a procedere senza superare i cinquanta chilometri orari. Anche le bici elettriche vanno più veloci: affrontata la salita verso Camerlata dopo aver inserito il “cruise” a 50 km/h, ci precedeva di una ventina di metri un rider in sella alla sua bici. A Camerlata è arrivato con un vantaggio di una cinquantina di metri: anche lui più veloce del limite oltre il quale, presto, si sarà multati.

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