Avis, allarme donazioni : «Troppo pochi giovani, prelievi in calo»

Emergenza Solo il 10% degli iscritti ha meno di 25 anni. Il direttore: «Abbiamo assolutamente bisogno di giovani. Solo 18 donatori ogni mille abitanti: ultimi in Lombardia»

Solo un donatore di sangue su dieci è giovane, serve un cambio generazionale per garantire continuità, in un territorio quale Como, la provincia con meno volontari attivi in Lombardia.

Il bilancio dell’Avis per il 2024 è in chiaro scuro, le sacche donate negli ultimi dodici mesi sono in leggero calo. Sono stati esattamente 8.790 i prelievi per il sangue intero e 2411 le plasmaferesi, nel 2023 le sacche di sangue raccolte erano 8773 e quelle di plasma 2536, nel 2022 eravamo a quota 9614 e 2096. La somma scende quindi di circa 500 unità, detto che i donatori di recente vengono incentivati a fare più la plasmaferesi che è oggi più utilizzata in medicina pur essendo un prelievo più lento e faticoso.

I numeri

Ma non è tanto questa flessione a preoccupare l’Avis, la chirurgia moderna dopotutto ha bisogno di consumi di sangue minori. Piuttosto è la prospettiva a far suonare un campanello d’allarme: la platea dei donatori è tornata a ridursi ed è sempre più anziana.

Dopo il grave crollo dovuto alla pandemia, nel 2023 si intravedevano segnali incoraggianti, invece il dato anagrafico fornito dall’associazione merita una riflessione. Dei 5223 donatori oggi attivi (3202 maschi e 2021 femmine) solo il 10% sono i nuovi iscritti giovani tra i 18 e i 25 anni (254 maschi e 313 femmine).

L’appello

«Abbiamo assolutamente bisogno di incrementare il numero dei nuovi donatori giovani – spiega Luca Frigerio, direttore sanitario dell’Avis di Como - perché rappresentano il futuro. Entro dieci anni la maggioranza dei donatori per anzianità dovrà essere rimpiazzata, ma oggi i nuovi donatori sono molti meno rispetto al necessario. La Provincia di Como rimane all’ultimo posto in Lombardia con 18,11 donatori ogni mille abitanti quando la media in Regione è di 25,65 con punte di 44,85. Succede così nella vicina Lecco. La fascia di età prevalente tra i donatori è tra i 45 ed i 55 anni».

Il minimo storico di donatori a Como l’abbiamo toccato nel 2021, all’indomani della pandemia, con 5098 volontari attivi, poi c’è stato un ritorno superato il Covid, 5136 donatori, quindi 5216, mentre lo scorso erano 5322. Quindi già perdiamo terreno perché i donatori in uscita surclassano le nuove iscrizioni. Anche nel mondo dell’Avis c’è insomma un fenomeno simile alla gobba pensionistica che registriamo in campo sanitario, tra medici, infermieri e specialisti, ematologi compresi.

«Si aggiunga che il calo lieve delle donazioni è parte spiegabile per l’abitudine ormai assodata dei donatori che prenotato il prelievo non si presentano – dice Frigerio – peraltro senza avvisare prima dell’appuntamento, un fatto che permetterebbe di sostituirli». Le sedute che vanno così a vuoto sul totale sono circa il 30%. Ogni anno non senza fatica il Sant’Anna e il Valduce organizzano circa 8mila appuntamenti per effettuare le donazioni. Significa che circa 2.400 vanno a vuoto perché la gente non arriva. Circa il 15% dei volontari non avvisa, l’altra metà invece almeno chiama o scrive dando modo agli ospedalieri di rimpiazzare all’ultimo i donatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA