Avvocati e magistrati concordi: «Fadda? Brillante e profondo, rispettava tutti»

Il ricordo Il pubblico ministero è morto all’età di 61 anni dopo una lunga malattia

«Mariano era sempre pronto a dialogare, approfondire, ragionare. Ascoltare il pensiero di tutti con grande rispetto. Sempre propositivo, brillante, profondo. Argomentava mirabilmente e si faceva ascoltare, sempre suscitando attenzione e rispetto. Pochi potranno dire di essere stati delusi dall’incontro con Mariano. Forse nessuno. Molti invece saranno coloro che piangeranno per non poterlo più incontrare». Così Massimo Astori, procuratore facente funzione di Como, collega, ma soprattutto amico del pm Mariano Fadda, ricorda il magistrato morto ieri mattina, all’età di 61 anni.

Un lutto che ha colpito tutto il mondo giudiziario comasco, e non solo. «Mariano Fadda è stato un “avversario” intelligente, temibile, caparbio, sempre convinto delle proprie ragioni ma anche sempre attento agli argomenti della difesa - sono le parole di Aldo Turconi, avvocato e amico di Fadda - Aveva una grande considerazione per il ruolo pubblico che ha esercitato con passione ed autorevolezza, dimostrando però sempre grande comprensione per le vicende umane, talvolta drammatiche e tragiche, che doveva affrontare. Nelle aule di giustizia ci siamo confrontati spesso a “muso duro” e senza sconti, perché entrambi eravamo ben consapevoli dei nostri ben distinti ruoli nel processo. Cosi siamo diventati amici, veri amici, troppo tardi purtroppo. Tengo per me i ricordi dei tanti momenti felici. Voglio, invece, condividere l’ammirazione assoluta per come Mariano ha saputo e voluto affrontare la malattia, soprattutto nell’ultimo periodo; chi ha condiviso questi tragici momenti non si capacitava di come riuscisse, pur nella consapevolezza della fine ormai vicina, a cercare, in pace con se stesso, soltanto di rasserenare chi gli ha voluto bene. Ci è riuscito perché Mariano è stato un vero “Capitano” che ha saputo ispirarci il Bene».

«È un giorno molto triste - dice l’avvocato Edoardo Pacia, presidente delle Camere penali di Como e Lecco - Purtroppo si sapeva da tempo che il dottor Fadda non stava bene, ma ciò non gli ha impedito di svolgere il suo lavoro con grinta, determinazione e competenza sino alla fine. Quella stessa grinta e determinazione con cui ha affrontato la malattia che non poteva non destare una profonda ammirazione in tutti coloro che lo hanno conosciuto anche solo nel mondo professionale. Ho ricevuto decine di messaggi di cordoglio e profondo dispiacere da parte dei colleghi penalisti, perché il dottor Fadda non poteva non colpire chiunque entrasse in contatto con lui: il carisma, l’intelligenza, l’incredibile capacità oratoria, ma, nello stesso tempo, l’onestà di pensiero e di coscienza. Mai ho il ricordo di un atteggiamento sgarbato o supponente in aula. Mai ho il ricordo di una tensione che trascendesse sul piano personale. Eppure le udienze con lui, spesso, erano molto vivaci, con discussioni e scontri davvero intensi. Ma lui era il perfetto rappresentante della figura del pubblico ministero: sagace investigatore, ma soprattutto sereno ed equilibrato nel valutare i risultati delle indagini, così scremando spesso i processi da fare da quelli da archiviare. Come Presidente della Camera Penale di Como e di Lecco, esprimo il cordoglio più pieno di tutti i penalisti comaschi e lecchesi».

I funerali sono fissati lunedì 23 ottobre alle ore 14.30 nella chiesa di Grandate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA