Azienda sociale e i costi alle stelle. Esposto alla Corte dei Conti

Palazzo Cernezzi Il capogruppo di Svolta civica Nessi ha formalizzato un esposto alla Procura contabile sulla partecipata

L’Azienda sociale finisce alla Corte dei Conti con un esposto del capogruppo di Svolta civica Vittorio Nessi dopo che la stessa giunta di Palazzo Cernezzi e gli uffici comunali hanno rilevato una serie di criticità gestionali sia dal punto di vista economico (costi alle stelle, bilanci non chiari) che di natura giuridica (aspetti da chiarire su organismi della società, assemblee e verbali) e dopo che la vicenda, lunedì, è approdata in consiglio comunale. Nessi durante le dichiarazioni preliminari ha annunciato che, se non l’avesse fatto la giunta, avrebbe interessato la magistratura contabile. Poco dopo (in discussione c’era un’interrogazione sul tema presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi) la dirigente dei Servizi sociali Maria Antonietta Luciani ha chiarito che l’amministrazione ha prima effettuato un’analisi interna con il settore Partecipate e che, viste le difficoltà nell’ottenere riscontri, ha commissionato due incarichi esterni: uno economico-finanziario e uno normativo-giuridico. Ha poi parlato di «elementi di criticità riscontrati su entrambi i fronti, che possono essere sanati, ma che vanno compresi».

Da qui la richiesta del Comune di una riorganizzazione dell’azienda di cui, oltre al capoluogo, fanno parte Albese, Bellagio, Blevio, Brienno, Brunate, Carate Urio, Cernobbio, Faggeto, Laglio, Lezzeno, Lipomo, Maslianico, Moltrasio, Montano Lucino, Montorfano, Nesso, Pognana Lario, San Fermo, Tavernerio, Torno, Veleso e Zelbio. Riorganizzazione che passa anche dalla revisione degli organismi e dei patti parasociali poiché la situazione attuale rende «faticosa l’azione di controllo» dei Comuni. Luciani ha inoltre aggiunto che la partecipazione è stata prorogata di altri sei mesi per evitare di creare danni all’utenza. Il quadro negativo è stato condiviso anche dalla giunta che ha approvato una delibera nella quale acconsente alla proroga, ma chiede contestualmente modifiche radicali nella gestione.

Nessi ha fatto sapere di aver formalizzato l’esposto. «Rapinese – ha spiegato - muove gravi accuse alla gestione dell’Azienda Sociale Comasca quanto a costi sproporzionati, informazioni di bilancio non chiare, irregolarità di documenti contabili e criticità del sistema di finanziamenti. Contemporaneamente chiede la proroga di sei mesi del contratto. Di fronte alla denuncia di irregolarità di natura patrimoniale, economica e finanziaria con rifermento all’attività svolta dalla medesima azienda alla quale partecipa il Comune non si può restare indifferenti. Come preannunciato poiché la giunta non ha manifestato l’intenzione di attivarsi comunico di avere inoltrato segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti».

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