Bandiera bianca (per ora) dei giostrai: «Niente Luna park, non è colpa nostra»

La polemica Il giorno dopo la protesta con il blocco del traffico i lavoratori guardano al Tar e a nuove manifestazioni

Dopo le proteste, i ricorsi in tribunale, la manifestazione sotto al Comune, dopo il corteo che ha bloccato la città, anche i giostrai ammettono che «il Luna park ormai è saltato».

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«È chiaro, manca poco e il Comune non ha aperto ad una minima possibilità di dialogo – dice Vicenzo La Scala, rappresentante dei giostrai che fanno tradizionalmente tappa a Como – il Luna park quest’anno salta, ma non certo per volontà nostra. Il sindaco così ha deciso. Noi comunque non vogliamo mollare. Metteremo in campo altre forme di pressione. In attesa del giudizio definitivo del tribunale amministrativo, ancora in corso. Quanto all’edizione 2024 spiace per i cittadini che avrebbero voluto divertirsi come sempre».

In realtà il sindaco Alessandro Rapinese ha ripetuto più volte che finché ci sarà lui a Palazzo Cernezzi la posizione sul Luna park non cambierà e ha anche accusato i giostrai di non aver partecipato al bando che metteva a disposizione 5mila mq (sui 25mila dell’anno scorso) a Muggiò.

«Purtroppo per colpa della scarsa considerazione il nostro mestiere - spiega Marco Ferra ra, un operatore del Luna park – non viene considerato tale. Le nostre giostre però hanno fatto sì che la città di Como abbia avuto il suo tradizionale Luna Park, allestito da cento anni a Pasqua. Cancellare questa manifestazione era una promessa elettorale, ora però sessanta famiglie non sanno dove passare queste settimane».

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