L’ultimatum alle società sportive sulle bollette: «Ma anche il Comune rispetti gli obblighi»

Gli arretrati Le concessionarie di sei campi replicano alle richieste dell’Amministrazione: «Le mancate volture? Ragioni differenti. Ci riuniremo per trovare una strategia unitaria»

L’ultimatum del sindaco Alessandro Rapinese alle società concessionarie di sei centri sportivi della città ha scosso il mondo dello sport. Dalle stime – le cifre esatte devono ancora essere comunicate alle interessate – si parla di circa 500 mila euro che il Comune avrebbe anticipato negli anni per le spese relative ad acqua, luce e gas. Il sindaco ora chiede che le società regolarizzino la propria posizione entro fine mese. Dal canto loro, in un comunicato, si dicono pronte, anche tenendo conto del loro ruolo sociale, a «rispettare gli obblighi previsti in ciascuna convenzione, sottolineando però la necessità che analogo atteggiamento costruttivo debba contraddistinguere l’operato dell’amministrazione».

I centri sportivi interessati sono il “Meroni” di Albate, il campo a 7 di Prestino, il campo di via Spartaco e i centri di Lazzago, Tavernola e Sagnino. Le società concessionarie sono Albate Hf, Libertas San Bartolomeo, ArditaCittadella, Ardisci&Maslianico, Us Tavernola e Ac Sagnino. Anche il Rugby Como, per il “Belvedere” di Camerlata ha ricevuto la pec del Comune e ha chiarito già la propria posizione: «Abbiamo accantonato fondi negli anni per farci trovare pronti». Nulla c’entra invece la Cittadella, società che «da sempre paga acqua, luce e gas, rispettando la struttura comunale affidata in concessione e sulla quale ha da sempre eseguito lavori, a sue spese, di riqualificazione», ha precisato il presidente Stefano Ramaroli.

Il nuovo obbligo

La pec con cui il Comune ha chiesto il rispetto dei termini delle concessioni (compreso l’obbligo di volturare le utenze) ha però lasciato di sasso le società di calcio. Che hanno risposto compatte: «Abbiamo ricevuto una pec dal Comune con l’invito (ma il tono non era tanto da invito) a volturare immediatamente le utenze di acqua ed energia a proprio nome, come previsto nel capitolato d’appalto allegato alle concessioni. Tale nuovo obbligo è stato introdotto solo nei bandi a partire dall’1 gennaio 2018. Siamo pertanto rimasti un po’ sorpresi dalla comunicazione, non tanto nel merito della questione, quanto per le modalità di invio, per una situazione tanto delicata, stante anche le difficoltà dell’Amministrazione».

Una strategia comune

Secondo i club le ragioni sono da approfondire e ogni centro sportivo ha una storia a sé: «I motivi della mancata voltura da parte dei gestori sono complessi e molteplici e vanno approfonditi e inquadrati nella complessa lettura del capitolato del bando di gestione, che prevede obblighi per il concessionario, ma anche per il concedente, il Comune di Como». Situazioni diverse e particolari, come quella della Libertas, titolare di concessione che non prevede l’obbligo di volturazione dei contatori.

Da qui, l’idea di riunirsi e mettere a punto una strategia: «Per mettere a confronto le nostre situazioni particolari e i punti in comune tra i diversi impianti sportivi, per aprire un tavolo costruttivo che esamini le problematiche esistenti ed individui le possibilità di soluzione e relativa modalità e tempistica».

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