Bongiasca: «Rapinese? Il nulla assoluto. Pensa che siano tutti cretini, tranne lui»

Politica Clamoroso scontro tra il presidente della Provincia e il sindaco del capoluogo: «Vuole candidarsi per Villa Saporiti? Incantatore di serpenti, bada solo al suo ego smisurato»

È scontro senza esclusione di colpi tra il sindaco del capoluogo Alessandro Rapinese e il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca. Quest’ultimo definisce il primo cittadino uno che «persegue solo il suo ego smisurato».

A lanciare il guanto di sfida è stato Rapinese che punta (ma sarà difficile) a scendere in campo alle elezioni del consiglio provinciale di fine settembre con una sua lista. «In Provincia - le parole del sindaco di Como - per distruggere l’inciucio più grande della storia». E ancora ha aggiunto di avere «un paio di cose da dire a Bongiasca e, di solito, quando entro in un consiglio lascio il segno» e che «non è scontato né semplice che questo progetto vada in porto, ma è inutile dire che semmai ci fossero i numeri in futuro per votare la sfiducia a Bongiasca lo farei con estremo piacere».

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Parole durissime

Il numero uno di Villa Saporiti non si tira indietro e va al contrattacco: «Rapinese è bravo con le parole, ma di fatti vediamo poco o niente. Si è distinto per grandi proclami e per una strategia verbale al limite dell’insulto. Di collaborare nell’interesse dei cittadini non gli importa nulla. Persegue solo il suo ego smisurato secondo il quale lui è intelligente e tutti gli altri cretini. Quello che lui chiama inciucio per me è collaborazione fra istituzioni. Gli ho proposto di condividere il progetto di restituire alla città l’area del San Martino e non si è nemmeno degnato di guardarlo».

Bongiasca prosegue con le accuse: «Finora il suo mandato è stato caratterizzato da una sequela di sparate: ha cercato di togliere servizi chiudendo asili e scuole, ha comprato il Politeama ma ora vuol venderlo. Gli piace fare lo sceriffo distribuendo multe agli automobilisti rei di non so quale colpa in una città che non ha parcheggi e lui non ne sta facendo».

Stoccate a ripetizione

E dopo le accuse “amministrative” entra nel merito della corsa per Villa Saporiti: «Adesso – dice Bongiasca - si è messo in testa di conquistare la Provincia. Faccia pure ma sappia che qui, a differenza del Comune di Como, ci sono poche risorse e molto da lavorare. La realtà è che sta abbaiando alla luna sperando di confondere le acque e distrarre le persone dal nulla assoluto che sta facendo. Ma il giochino non può continuare all’infinito, prima o poi dovrà rendere conto del suo operato e non servirà dire che gli altri sono cattivi e gli hanno dato un giocattolo rotto. Spero solo che chi legge quello che dice lo confronti con ciò che fa, o meglio che non fa. Il resto sono chiacchiere».

Bongiasca, che ribadisce di preferire il voto popolare, si rivolge poi agli amministratori chiedendo di “fare quadrato”: «Mi sorprende che a Rapinese interessi la Provincia quando non ha mai perso occasione per attaccare gli altri Comuni e mi auguro che i nostri amministratori non si facciano ammaliare da un incantatore di serpenti che vuole solo mettere i sindaci gli uni contro gli altri per attuare le proprie strategie di potere. Mentre il capoluogo dovrebbe avere un ruolo di responsabilità Rapinese si lamenta di continuo del fatto che gli altri Comuni sfruttino Como. Forse dovrebbe chiedere di non essere più capoluogo».

E annuncia che domanderà «alle componenti presenti in consiglio provinciale e ai sindaci grande coesione e chiarezza. Nessuno può tenere il piede in due scarpe».

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