Borgovico, una corsia resterà aperta

Il cantiere Allo studio un piano per fronteggiare l’emergenza del cantiere annunciato per l’inizio di luglio: circuito ad anello e movieri sul percorso

Ancora non ci sono decisioni definitive, quantomeno sul “come”, ma in Comune l’argomento “cantiere Borgovico” rappresenta la priorità assoluta. Come ribadito dal sindaco l’altroieri, l’intervento non può più essere posticipato. Da anni - quantomeno dal 2021, quando si registrarono le prime rotture - ci sono circa 400 metri di tubazioni da sostituire. E per farlo serviranno un paio di mesi di lavori.

«Con l’ufficio strade e con Lereti (la società di gestione dell’acquedotto, ndr) stiamo valutando soluzioni che siano meno impattanti», rivela il comandante della polizia locale Vincenzo Aiello. Tutto è ancora da decidere ma sembrerebbe proprio che almeno una corsia di via Borgovico resterà aperta.

Nel 2021, quando si abbozzò quel primo tentativo di intervento naufragato dopo una giornata di caos inenarrabile, s’era scelto di precludere via Borgovico al traffico in uscita dalla città, vale a dire da Santa Teresa a Villa Olmo. Questa volta, quasi sicuramente, si opterà per la soluzione contraria, in altre parole sarà il traffico proveniente dal lago a doversi sobbarcare l’onere di una deviazione da Villa Olmo a via Bellinzona e poi, eventualmente, da via Bellinzona a Largo Ceresio e via Bixio, in discesa verso il centro città.

Compatibile con i lavori

Il mantenimento di una corsia aperta sarebbe, come detto, compatibile con i lavori e con un cantiere che non dovrebbe mai occupare più di una corsia. «Ora aspettiamo il piano de Le Reti - spiega ancora il comandante Aiello - Dovranno provvedere a organizzare anche un servizio di movieri radiocollegati tra loro a presidio degli snodi cruciali del percorso, vale a dire Piazza Santa Teresa, l’intersezione tra via Recchi e viale Rosselli, e ancora via Bixio, Largo Ceresio e così via».

Uno sfogo anche per la Lariana

La speranza è quella che il mantenimento di una corsia aperta in uscita riduca il congestionamento del Girone e della cosiddetta convalle, magari agevolando il traffico in entrata dalla Lariana, da sempre parecchio penalizzato non solo dall’imbuto di via Torno ma più in generale da qualunque cantiere o deviazione che interessi lungolago o Girone.

Naturalmente, in questi giorni di sopralluoghi e vertici, si è anche discussa, e di nuovo, l’eventualità di lavorare di notte. Tutto è possibile, ma l’ipotesi - pure sostenuta da più voci - sembrerebbe poco o per nulla percorribile, soprattutto nella prima fase dei lavori; significherebbe costringere i residenti a dormire con compressori, escavatori e martelli pneumatici sotto le finestre di casa. Quanto infine all’idea di un ulteriore rinvio (comunque improbabile, per non dire impossibile), essa si scontra irrimediabilmente non tanto o non solo, con le difficoltà legate alla riapertura delle scuole, ma anche con la gran quantità di eventi attesi per esempio questo autunno, a cominciare dalla serie A alle porte.

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